- Immaginate il freddo agghiacciante di una strada di città in pieno inverno, gli avvenimenti che vi raccontiamo oggi hanno avuto luogo a New York;
- immaginate una moltitudine di persone che vive le vie del centro cittadino riempiendo i marciapiedi, camminando nell’avvolgente abbraccio di giubbotti, sciarpe, cappelli e guanti per vincere il freddo.
- Ebbene, in questo quadro immaginario inserireste mai un bambino che, con indosso una banale t-shirt di cotone, magari anche lercia e lisa, mendica tra la folla? No, probabilmente non lo fareste.
Si chiamano clochard, nella più musicale versione francese, in inglese si dice homeless e in italiano senzatetto.
Pronunciata nella nostra lingua la parola suona dura e violenta, insiste sul concetto di privazione: “senza”, e richiama l’idea familiare, intima ed essenziale, della casa: “tetto”.
Così i senza tetto sono coloro che vivono nella strada, senza una fissa dimora e senza uno stabile riparo, senza sostentamento e senza famiglia … sono anime vaganti, storie dimenticate che si nascondono tra gli sguardi indifferenti della gente.
Quello ripreso nel video è più di un senza tetto: è un ragazzino, forse anche un minore, almeno all’apparenza non sembra avere più di 15\16 anni, è al freddo, è solo, ed è esposto ai pericolosi effetti che il gelo può avere sulla sua salute.
Perché un ragazzino se ne sta solo ed indifeso al margine della società, esposto al gelo, tremante e in evidente difficoltà ad elemosinare attenzione su un marciapiede? Perché il mondo lo ignora e letteralmente gli corre lontano?
Queste domande istintive e logiche si scontrano con la durezza di questo video: il girato dimostra come il mondo risponda all’evidente difficoltà del ragazzino con totale indifferenza, nessuno si ferma per prestargli soccorso! Mentre il corpo abbandonato del giovane si raggomitola in un grande sacchetto dell’immondizia per difendersi dal gelo, la gente passa e va.
Ma che vita è senza umanità?
In che mondo viviamo se la pietà umana, intesa come istinto al supporto, all’aiuto ed al sostentamento, non regge e governa l’umano agire?
Il video, e questo è un dato centrale e non trascurabile, è un esperimento sociale:
ciò vuol dire che il ragazzino ripreso non è un vero senza tetto, quindi è un attore (con buona probabilità è anche un maggiorenne dall’aspetto giovanile).
L’attore si è prestato ad una ripresa in condizioni estreme: è stato per strada a fingersi un mendicante, vestito appena con una maglietta di cotone senza maniche lunghe e persino strappata; si è riparato in un grosso sacco di plastica assolutamente insufficiente a proteggerlo dal gelo, infatti, ha tremato e sofferto a causa della proibitiva temperatura bassa.
Il girato, così come è stato montato su YouTube denuncia che per ben 2 ore nessuno si è curato della condizione del giovane.
In questo senso il montaggio del video lascia intendere che il ragazzo sia rimasto esposto al freddo per 120 minuti almeno e sempre nella condizione che si constata nelle immagini.
Dopo 2 ore sarebbe arrivato un angelo ovvero un passante non indifferente, un uomo umano, caritatevole e altruista. Questi notando il senza tetto lo avrebbe interrogato sulle sue condizioni, sincerandosi anche della sua salute, lo avrebbe coperto offrendogli il suo giubbotto e gli avrebbe donato del danaro.
Un vero benefattore o, comunque, un uomo caritatevole mosso dall’istinto del cuore, propenso al bene ed all’amore, nonché ispirato dalla più nobile umana pietà.
Mentre il benefattore accudisce il senza tetto accade quello che nessuno si aspetta: alle spalle del nostro angelo compaiono 2 figure maschili, chi sono? Entrano in scena i registi dell’esperimento sociale che svelano tutta la verità:
il video è un girato sperimentale che vuole valutare l’impatto di un disagio sociale (in questo caso il fenomeno degli homeless in difficoltà) sulla società reale e quindi vuole monitorare la reazione della gente comune.
Qui la comune reazione è stata l’indifferenza sociale.
Il video è commovente ma pretende delle precisazioni:
- il girato porta la firma di una web tv;
- al benefattore sarebbe spettato un premio di 500 dollari corrisposti in forma di assegno come risultato di una “vittoria” ad un gioco di solidarietà di cui lui è stato l’inconsapevole protagonista;
- il ragazzo, ed è questo il punto più dibattuto, che ha recitato la parte del povero senzatetto, però non sarebbe rimasto al freddo ed al gelo per 2 ore.
Ad escludere la permanenza del giovane nella pubblica via per un tempo così lungo sono diversi portali web americani: il
Dipartimento di Polizia di New York è impegnato in un capillare controllo delle strade della città e mette in atto un preciso piano operativo per il soccorso ai senza tetto che nelle giornate fredde sono considerati come soggetti a rischio.
Secondo la stampa americana , che, come qualunque osservatore sensibile, non è rimasta indifferente al girato, è difficile credere che per ben 2 ore un giovane solo e bisognoso sia potuto rimanere per strada senza assistenza.
La polizia pattuglia e vie cittadine e avrebbe certamente notato ed aiutato un giovane, persino minorenne nell’apparenza fisica, senza una giacca, sofferente per il freddo e solo.
In questo senso il dubbio che si insinua è che il video si componga di spezzoni girati in tempi più brevi, oltretutto è improbabile che il ragazzo, così poco vestito, possa aver resistito al freddo pungente senza accusare alcun malore.
Per parte mia mi sento di dire che malgrado le finalità “commerciali” del girato questo esperimento sociale, come molti alitai, resta di grande interesse e stimola non trascurabili riflessioni.
Guardate il video:
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quello che sta per vedere quest’uomo è incredibile, clicca qui per vedere il video: