“Mamma, mi fa male la pancia, non ce la faccio a …studiare, giocare, gareggiare”,
quante volte il bambino, bianco in volto, con le occhiaie, un po’ madido sulla fronte, ha pronunciato queste parole tenendo le mani serrate sulla pancia?
E quante volte, dopo pochi minuti di rassicuranti coccole, il “malato immaginario” è tornato prontamente in forma, libero dal terribile mal di pancia da poco lamentato?
Qualche genitore potrebbe, persino, essere stato chiamato dalla presidenza della scuola per il mal di pancia incessante e preoccupante del figlio.
E potrebbe essere capitato che, una volta “allontanato dal problema”, a casa, dopo 10 minuti di divano e tranquillità, il bambino si sia ripreso velocemente e sorprendentemente, tornando a sorridere e a giocare come se nulla fosse accaduto.
Il mal di pancia che arriva improvviso, a scuola, prima di una verifica, prima di una gara, durante un allenamento, prima di una visita o nello studio del dottore, è, dunque, una scusa? E’ un “mal di pancia inventato” e opposto all’adulto come una protesta? No, non è assolutamente così, si tratta, invece, di un disturbo realmente avvertito dal bambino ma di natura “nervosa”: è il “mal di pancia nervoso”.
Il mal di pancia nervoso esiste e ha origine in una reazione ansiogena della mente che sfoga sul corpo.
I sintomi del mal di pancia nervoso sono assimilabili a quelli di un comune mal di pancia:
tensione e dolore addominale, istinto a schiacciare le mani sul ventre incurvando la schiena in avanti, sudorazione, possibile tachicardia leggera.
Ciò che caratterizza il mal di pancia nervoso più comune e diffuso è, però, la durata:
un mal di pancia determinato da una paura o da un emozione dura il tempo di una “fuga” dalla fonte scatenante! Basta, quindi, che il bambino (o il ragazzo) si allontani dalla fonte del suo stress e\o si tranquillizzi rispetto ad essa per liberarsi completamente dal dolore fisico.
Ecco perché il bambino col “mal di pancia scolastico” torna a stare bene non appena riacquista a casa la sua tranquillità emotiva.
Cosa succede alla pancia dei nostri figli in una condizione di stress emotivo?
Da un punto di vista fisico tutta l’area addominale è ricca di fibre nervose, perciò tanti “recettori”, capaci di reagire agli stimoli cerebrali, si diramano intorno all’ombelico.
Una forte emozione o una condizione di stress fanno sì che dal cervello partano una serie di segnali chimici capaci di stimolare la produzione di ormoni quali cortisolo, adrenalina o aldosterone.
In gergo medico di tali ormoni si dice che “agganciano i recettori del tratto gastrointestinale”, in altre parole essi incidono su pancia e stomaco e sono capaci di ingenerare infiammazione, bruciore di stomaco, mal di pancia, disturbi alla pancia come diarrea e, nei casi più estremi, anche vomito.
Non di rado l’emozione o lo stress che interferisca sulle funzionalità gastrointestinali riesce a provocare pure tachicardia.
Il mal di pancia nervoso non è quindi un invenzione del bambino (o del ragazzo o ragazzino) è un vero e proprio disturbo fisico che parte da una reazione mentale alla paura, all’ansia, allo stress o all’emozione forte e fortissima.
Mamma e papà debbono considerare che non solo le strutture intestinali del bambino non sono ancora forti ma, anche e soprattutto, non è ancora ben equilibrata la psiche del piccolo: i cuccioli d’uomo non scoprono soltanto il mondo reale e materiale, i bambini devono scoprire anche le emozioni e piano piano sono chiamati ad imparare come si fa a reagire adeguatamente ad esse.
Il mal di pancia nervoso è, perciò, una “risposta di pancia” ad un’ansia o ad uno stress emotivo.
In questo senso il mal di pancia può scatenarsi spesso in concomitanza di un grande e sensibile cambiamento:
la nascita di un fratellino; l’inizio del percorso di scolarizzazione; la separazione dei genitori; lo spostamento del lettino dalla camera dei genitori alla cambretta dei bambini; un lutto familiare; un trasferimento in una città diversa; piuttosto che un semplice viaggio.
Per i bimbi più grandi spesso è la scuola, l’ansia da prestazione scolastica e il desiderio di essere bravi studenti, ad essere elemento scatenante dei mal di pancia nervosi.
Non di rado sono i bimbi più bravi a scuola ad incorrere nel disturbo e a soffrire di frequenti attacchi di mal di pancia da ansia. In realtà sugli scolari più diligenti pesa il desiderio di non sbagliare e di non fallire e molte volte questo desiderio diviene una paura.
La migliore e più efficace cura per il mal di pancia nervoso è la rassicurazione. Il bambino non vuole antro che coccole e il suo panconi ha bisogno di autostima, affetto e conforto.
Perciò, affinché il bambino guarisca dai mal di pancia nervosi, il genitore deve individuare l’elemento scatenante del disturbo, parlarne con il bambino e aiutarlo a fotografare criticamente la situazione prospettandogli tutte le possibili vie di uscita dal problema e percorrendole insieme, mano nella mano.
Mal di pancia nei neonati e colichette
Non tutte le neo-mamme sanno che anche le coliche gassose possono, pure solo parzialmente, essere risposte “di pancia” allo stress neonatale:
il bambino, da subito non appena viene alla luce, è chiamato ad adattarsi alla vita extrauterina, deve imparare a respirare a piangere, a mangiare e deve subire una serie infinita di stimolazioni diverse a cui non era abituato, voci, rumori, contatti fisici e luci.
Anche i neonati possono produrre gli ormoni tipici del mal di pancia nervoso e ciò può negativamente incidere sulle colichette.
Da un punto di vista emotivo ed emozionale nella risoluzione del disturbo conta molto la tranquillità che la mamma è in grado di passare l figlio.