Oggi facciamo gli auguri a tutti i Giovanni che portano questo nome in onore a San Giovanni Bosco.
Il nome deriva dall’ebraico Yehohanan, ovvero Yah abbreviazione di Yahweh (Geova, che nella tradizione ebraica è il nome di Dio) e hanan che significa “ebbe misericordia”. Giovanni dunque significa “Che ebbe misericordia”, inteso come Dono di Dio e veniva infatti dato ai bimbi aspettati per tanto tempo..
Il santo celebrato oggi, San Giovanni Bosco, è tra i più venerati santi piemontesi.
Nasce a Castelnuovo d’Asti (oggi Castelnuovo Don Bosco) il 16 agosto 1815, da contadini.
Figlio di tre fratelli, rimase orfano di padre a due anni.
La mamma Margherita lavorava nei campi duramente anche per mantenere Giovanni a scuola, che frequentava con ottimi risultati.
A nove anni cominciano i sogni-rivelazioni che finiranno alla fine della sua vita: era in un cortile con tanti ragazzi che giocavano e si divertivano, mentre alcuni bestemmiavano. Giovanni in sogno corre per rimproverarli ma viene raggiunto da un distinto signore che gli ordinò di fare il capo di quei giovani. Giovanni gli chiese chi fosse e lui rispose così: “Io sono il figlio di colei che tua madre ti insegnò a salutare tre volte al giorno”. E poi gli apparve in sogno la Madonna che lo esortava “Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare. Cresci umile, forte e robusto, e ciò che adesso vedrai succedere a questi animali, tu lo dovrai fare per i miei figli”.
Fu così che Giovanni Bosco racconta la sua “chiamata”.
Per invogliare i giovani alla messa Giovanni si inventava giochi e racconti già da fanciullo.
A seguito di forti contrasti col fratello Giovanni venne allontanato da casa e condotto a Moncucco Torinese.
Il cappellano don Giovanni Melchiorre Calosso di un paese vicino si accorse del talento di Giovanni e volle accoglierlo con lui, e prepararlo alla vita da sacerdote.
A seguito della morte del prete, Giovanni tornò nel suo paese, ospitato in casa da un sarto, che gli insegnò questo e altri mestieri.
Nel 1831, mentre studiava e lavorava fondò alla scuola di Chieri che frequentava la “Società dell’Allegria”, con la quale tentava di far avvicinare alla preghiera i coetanei in modo sempre divertente.
Nel 1834, terminati gli studi di Umanità, scelse di frequentare il Seminario di Chieri (consigliato da un suo sogno-visione), dove studiò Dogmatica, Morale, Sacra Scrittura e Storia ecclesiastica.
A seguito di un fatto straordinario (una notte nella camera del seminario gli apparve ammantato da una luce, a lui e ai suoi compagni di camera, un suo carissimo amico, morto poco tempo prima a 22 anni che, per tre volte , disse: “Bosco! Bosco! Bosco! Io sono salvo!”) Giovanni decise di porsi completamente al servizio di Dio.
Nel 1841 venne ordinato sacerdote nella Cappella dell’Arcivescovado di Torino e subito dopo decise di entrare nel Convitto Ecclesiastico di San Francesco d’Assisi di Torino.
Dopo tre anni di preparazione Giovanni cominciò la sua opera: insieme ad un muratore di 16 anni orfano e analfabeta fondò l’Oratorio di San Francesco di Sales, e dopo poco arrivarono giovani mandati da don Cafasso, direttore spirituale del giovane prelato.
Da allora Don Bosco volle sempre occuparsi di giovani poveri e analfabeti, tentando di dar loro una possibilità di lavoro e di vita dignitosa.
Il fine “sociale” però era il tramite attraverso cui Don Giovanni voleva avvicinare gli uomini a Dio.
Don Bosco cercava personalmente le persone da aiutare, cercando per le strade e persino nelle carceri i più bisognosi.
Nel 1844 divenne cappellano dell’Ospedaletto di Santa Filomena, un’istituzione sanitaria per le bambine povere e disabili.
Nel 1854 don Bosco diede inizio alla Società Salesiana, e nel 1864 cominciò la costruzione del santuario di Maria Ausiliatrice, come aveva visto in sogno.
Nel 1872 fondò l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice sempre nello spirito salesiano, per educare la gioventù femminile.
Il suo metodo voleva educare «onesti cittadini e buoni cristiani», e grazie alla sua carità cristiana e al suo operato molti cristiani hanno potuto studiare e lavorare.
Lui era un militante della chiesa: fondò scuole, scrisse libri, organizzò missioni (La prima missione salesiana partì da Genova nel 1875 per l’Argentina), diffuse il nome di Dio, attirandosi anche le antipatie dei suoi oppositori.
San Giovanni Bosco morì il 31 gennaio 1888.
Venne sepolto nell’Istituto salesiano “Valsalice” (Torino) e traslato nel santuario di Maria Ausiliatrice dopo la sua beatificazione e dichiarato santo nel 1934.
Oggi è il patrono dei giovani e degli educatori.
Il nome Giovanni è il quarto nome più diffuso in Italia, essendoci oltre 300 santi venerati.
Chi porta questo nome è una persona insaziabile e curiosa.
Ambizioso e dotato di grande simpatia, ha un carattere impulsivo, e la sua compagnia è sempre molto apprezzata.
Attenzione però, che proprio per i suoi slanci e il suo carattere contradditorio potrebbe rivelarsi ostile in un giorno “no”.
- Il suo numero è il 2
- Il suo colore il giallo
- La sua pietra il Topazio
Moltissimi sono i personaggi famosi che portano questo nome: Giovanni Paolo II, Giovanni XXIII, Giovanni Trapattoni, Giovanni Floris, Giovanni Giolitti, e ancora altri.
Oggi 31 gennaio inoltre si venerano: santi Vittorino, Vittore, Niceforo, Claudio, Diodoro, Serapione e Papia; san Metrano; santi Ciro e Giovanni; san Geminiano; sant’Abramo; san Giulio; santa Marcella; san Máedóc; san Valdo; sant’Eusebio; beata Ludovica Albertoni; san Francesco Saverio Maria Bianchi; santi Agostino Pak Chong-Won; beata Candelaria di San Giuseppe.