Pensiamo sempre che la malattia non possa entrare nelle nostre case a sconvolgere i nostri cuori e i nostri corpi e invece, più spesso di quanto non pensiamo, accade. Accade anche ai bambini che, innocenti, vorremmo fossero preservati da tali sofferenze.
La mamma di una bimba che sta combattendo contro il cancro ha voluto fare qualcosa non solo per sua figlia ma anche per tutti i bambini che devono lottare ogni giorno contro questo male devastante.
Ascoltare la sua storia fa venire i brividi perché il male si è insinuato, come un serpente, nella vita della sua piccola Natalie, una bimba di tre anni che godeva di ottima salute.
Un giorno ha iniziato ad avere qualche linea di febbre e dei lividi sulle gambe, un po’ più di quelli che normalmente hanno i bambini di quell’età. Ha iniziato ad avere di frequente il naso che sanguinava, un po’ come se fosse raffreddata ma con del sangue mescolato al muco.
Tre giorni dopo la comparsa di questi primi sintomi, il papà la porta dal pediatra dove le viene diagnosticato un banale virus estivo. Mettendola a letto, la notte successiva, la mamma nota che, toccandola, comparivano come dei piccoli lividi, degli arrossamenti che poi ha appreso si chiamano petecchie. Inoltre il suo occhio destro era molto arrossato all’interno.
Il giorno dopo ritornano dal dottore, decidono di portare la bimba al pronto soccorso. La mamma ricorda che era molto spaventata durante il tragitto senza neppure sapere di cosa avesse paura effettivamente, forse un triste presagio vagava nella sua mente, forse l’istinto materno segnalava che qualcosa di importante non andava bene, ancora prima dell’effettivo responso dei medici.
Quello è stato il momento in cui la vita, per come l’aveva conosciuta fino ad allora, per mamma Andrea è cambiata totalmente.
L’occhio di Natalie si era gonfiato e stava anche uscendo del sangue.
La diagnosi è quella terribile di leucemia.
Andrea ricorda addirittura di essere riuscita a scorgere una lacrima negli occhi di un medico.
Oggi, dopo tante cure e sofferenze, Natalie ha 5 anni ed è in via di guarigione. E’ stata fortunata.
Nel ricordo della sua lotta e di tanti bambini che stanno ancora combattendo, la mamma si è fatta portavoce per sensibilizzare le persone sul cancro in età pediatrica. Per questo è stata ospite di molti programmi televisivi per condividere la loro esperienza.
L’idea che il cancro in età infantile sia raro, trasmette l’altrettanto erronea idea che non ce ne si debba occupare o preoccupare.
Non si capisce, dice Andrea, che invece è una delle cause principali di malattia nei bambini e negli adolescenti negli Stati Uniti secondo l’Istituto Nazionale dei Tumori. Ci sono 12 tipi principali di cancro pediatrico, 40.000 bambini in trattamento e più di 2.000 bambini che perdono la vita ogni anno a causa del cancro.
L’unica speranza per questi bimbi è una cura e dunque la ricerca.
La mamma di Natalie si augura che si possa presto avere una terapia meno aggressiva che non faccia soffrire così i bambini, non gli faccia perdere i capelli, che non comprometta altri organi nel tentativo di salvar loro la vita. Si augura si possa arrivare al punto che questi bambini possano continuare a vivere una vita più “normale” e a frequentare la scuola durante il trattamento.
Per rendere tutto ciò possibile bisogna trovare nuovi fondi per la sperimentazione. Negli Stati Uniti, solo il 4% dei fondi federali per la ricerca sul cancro è destinato a quei 12 tipi di cancro in età pediatrica. Tutti i chemioterapici usati per i bambini malati di cancro hanno oramai più di 25 anni e molti sono semplicemente gli stessi usati nel trattamento degli adulti e dunque non specifici.
Un’altra parola che conta per Andrea è la consapevolezza.
Si augura che tutti siano consapevoli e sensibili a questa realtà e non la sentano come lontana o secondaria rispetto al problema della malattia in generale. Si augura che quando si parla di cancro si parli anche di tumori in età pediatrica.
Molti ad esempio sanno che ottobre è il mese della prevenzione del tumore al seno. il cui simbolo è un fiocco rosa ma pochi sanno che settembre è il mese dedicato alla sensibilizzazione dei Tumori infantili il cui colore è l’oro.
Ecco il cambiamento che Andrea e suo marito Dan vogliono ottenere:
una maggior coscienza che queste malattie esistono e possono far capolino improvvisamente nelle nostre vite.
Secondo loro dobbiamo anche imparare a parlare ai nostri figli del cancro, spiegare loro che esiste, basta farlo nel modo giusto e adeguato alla loro età.
Loro saranno mamme e papà, politici, insegnanti o dottori che a loro volta diffonderanno questa consapevolezza. Magari uno di loro sarà il responsabile della cura definitiva.
Andrea conclude con una frase molto forte:
“Non vi sentite dispiaciuti per le famiglie come la mia. Piuttosto sentitevi arrabbiati per noi e usate le vostre capacità e possibilità per convogliare la vostra rabbia in azione.”
Fonte: Today