Quando si ha un figlio, le possibilità di arrivare a non vedere i titoli di coda del telegiornale causa colpo di sonno irreversibile sono alte, in alcuni casi sfiorano il 100%.
Questo perché la “giornata tipo” di una mamma in genere prevede un’alzata mattutina, un paio di andate con ritorno in almeno due scuole differenti (se si hanno due figli o più), un pranzo cucinato stile fast food (per la velocità, non per la qualità ndr), un’altra uscita con un figlio vestito da calciatore e l’altro con una racchetta o un violino in mano, una passeggiata al supermercato mentre i due fanno attività, una corsa a casa, doccia, cena, piatti, bacio al marito, e sonno stile “Bella addormentata”!
E dopo questo piccolo sunto ditemi se non saremmo quasi autorizzate ad avere questi 8 sintomi di “mamma tipicamente esausta”:
1. Durante una discussione con la tua piccola di tre anni lei esclama “Papà ha gli occhi verdi, io ho gli occhi castani, e tu hai gli occhi rossi.”
2. Scoppi in un pianto a dirotto quando comprendi che potrebbe esserci qualche legame tra la mancanza di voglia di attaccarsi al seno del tuo piccolo e le tue 24 tazze di caffè giornaliere.
3. Ti ritrovi segretamente a sperare nelle coliche notturne del futuro figlio di quella tua amica single che l’altro giorno ti ha detto: “Ho fatto tardi per due notti di seguito, devo necessariamente recuperare e dormire almeno 8 ore consecutive”.
4. Incontri una mamma con un figlio della stessa età del tuo al supermercato. Lei è fresca, pettinata e truccata. Tu:
Indossi la divisa d’ordinanza (pantaloni calati stile “vado a fare zumba” ma solo perché sono comodi da tenere sia il giorno che la notte, t-shirt colore neutro per mascherare sia le macchie che risaltano sul bianco che le incrostazioni che risaltano sul nero, scarpe da ginnastica di una-due misure più grandi, mollettone ai capelli), non ricordi se quando sei uscita di casa stamattina hai lavato i denti e emetti un leggero sentore di rigurgito. Tuo figlio indossa la tutina dell’altroieri e dovrebbe essere cambiato, ma hai dimenticato la borsa del cambio in auto.
Quando incroci il suo sguardo ti dice: “Che meraviglia, dorme tutta la notte!”. Tu le sorridi e in mente le snoccioli tutte le versioni del vaff… che conosci, resistendo alla tentazione di infilarle la testa nella vasca delle vongole al banco del pesce.
5. E’ mattina presto, e senti il tuo compagno che invita gli amici per il pranzo questa domenica (è venerdì). Poi lo senti continuare: “No, stanotte tutto tranquillo”. Mentre tu ti guardi allo specchio e noti che il tuo occhio sinistro non ne vuole sapere di aprirsi, pensi a dove possa avere dormito quella stessa notte lui…. Forse su Marte…
6. Il tempo passato a letto con il tuo compagno è diventato da “hot” a “lotta dei galli”: ogni volta che il bimbo piange comincia un nuovo round, ecco le regole:
Fai finta di dormire fino a quando vedi lui alzarsi per calmarlo.
Se riesci a dormire comunque con un tallone taglia 21 conficcato nel rene guadagni punti extra.
Se perdi cominci ad imprecare, dai un’occhiataccia alla sua faccia che dorme (anche lui finge, ne sei sicura) e devi alzarti tu.
Tutto questo lo ricorderai la prossima volta che lui ti lancerà “un’occhiata d’intesa” per qualche momento di passione!
7. Hai uno di quei bimbi con l’opzione “altimetro” installato nella dotazione di base: appena accenni a poggiarlo a letto quando si addormenta tra le tue braccia, o quando fai per sederti, si sveglia e piange. Riconosce l’altezza alla quale riesce a dormire, circa 1.20 da terra, al di sotto, parte l’allarme.
Quando però disinneschi l’altimetro il tuo pensiero va subito a quel bagno di almeno 15 minuti nell’acqua bollente piena di Sali e un libro di cui hai letto la prefazione e le prime 10 pagine (lo hai iniziato prima di partorire….). Invece il tuo compagno ti lancia un’occhiata “d’intesa”. Tu fai finta di non aver capito, hai messo in pratica la vendetta di cui al punto 6.
8. Hai una di quelle notti nelle quali non capisci come si possa piangere ininterrottamente per 6-7 ore senza che gli si scarichi la pila. Gli hai dato il latte, lo hai cambiato, gli hai fatto la ninna nanna, lo hai coccolato e niente, lui ha pianto sempre.
Dopo ore e ore il tuo compagno esclama: “attaccalo al seno”, tu pensi al tuo seno, maltrattato, ferito, dolorante e gli rispondi “Attaccatelo tu”, e per un momento speri che possa avverarsi!
Liberamente tratto da scarymommy , ma riadattato e ispirato a fatti e persone realmente esistiti!