Care mamme è arrivato il momento di dire addio al ciuccio: inseparabile compagno giornaliero, fidatissimo confidente serale, aiuto determinante per le faccende domestiche e i capricci del vostro bambino.
I timori sono tanti, almeno quanto i pareri sul suo uso, infatti secondo i medici l’uso prolungato nel tempo del ciuccio, porterebbe alla crescita di denti storti e influirebbe il normale sviluppo del palato. Inoltre alcuni studi dissuadono dall’uso del ciuccio durante i periodi di allattamento perché il bambino potrebbe abituarsi solo a ciucciare e non a tirare per far uscire il latte dal seno, il ciucciotto, quindi, ostacolerebbe l’allattamento al petto alimentando una certa pigrizia del pupo.
La realtà è solo una: il ciuccio calma il piccino e questo per ogni mamma è fonte di salvezza.
Quante ne avete sentite su questo oggetto misteriosamente magico, per voi capace di rassicurare il vostro bambino e di farlo addormentare … ma adesso che lui sta diventando grande è arrivata l’ora di separarsene.
Ma come si fa?
Perché il desiderio di questo ciuccio è tanto forte?
Il desiderio di succhiare è antecedente alla nascita.
Quante di voi durante le ecografie hanno visto il proprio bambino succhiarsi il dito? È assolutamente un istinto naturale che ha origini già dal grembo materno.
Succhiare per lui non vuol dire solo mangiare ma è una vera e propria esigenza fisica e psichica perché è attraverso la bocca che il bambino avverte le prime sensazioni di piacere.
E’, dunque normale, che il ciuccio divenga, in alcuni momenti e per alcuni bambini, il “migliore amico” lo strumento con cui il piccino si calma e si addormenta, è altrettanto normale che esso divenga anche un oggetto pratico e di comodità per noi mamme.
Ma come fare a distaccarsene?
Il distacco non è facile, c’è chi impiega poco tempo e chi di più, c’è chi lo chiede ogni minuto e chi il giorno dopo il primo tentativo già l’ha rimosso dalla propria mente!
Ogni bambino ha i suoi tempi, alcuni se ne distaccano autonomamente, altri vivono questo momento come un trauma.
La prima cosa è procedere gradualmente con una progressiva riduzione dell’uso del ciuccetto, evitando ricatti, rimproveri o improvvise sparizioni dell’oggetto, atteggiamenti che porterebbero a stati di ansia e sensi di colpa nel bambino.
Care mamme armatevi di pazienza e comprensione!
Evitate, quindi, azioni di abbandono forzato, tenete sempre conto del fatto che il ciuccio rappresenta per il bambino una necessità in quanto lo calma e lo placa.
Mostrate sempre al bambino dove riponete il ciuccio nei momenti in cui non lo chiede evitando ricatti, deve comprendere che è arrivata l’ora di distaccarsene e non lo comprenderà certo dalla sera alla mattina e premiatelo, invece, con un piatto di patatine fritte o un regalino quando è lui autonomamente a non cercarlo più.
Quindi cercate assieme un posto dove riporre il ciuccio durante la giornata e lasciate, inizialmente che lui lo riprenda la sera per addormentarsi.
Scegliete di iniziare a togliere il ciuccio a vostro figlio in un periodo di calma, magari nelle vacanze estive e comunque prima dell’inizio dell’asilo ed evitate di farlo quindi in concomitanza della nascita di un fratellino.
Procedete senza alcuna fretta, non pensiate che sia una cosa facile.
No ai rimedi netti e drastici come quello addirittura di tagliare il ciuccio o insaporirlo con gusti amari o forti!
Una volta deciso il momento in cui toglierai il ciuccio cercate di essere irremovibili.