Denise Pipitone potrebbe non essere più in vita, questa la drammatica possibilità, che ispira un nuovo e tragico filone della lunga inchiesta sulla scomparsa della figlia di Piera Maggio:
la Procura ha aperto una nuova indagine e questa volta per omicidio.
Il fascicolo è a carico di ignoti ma di fatto nell’inchiesta ritorna centrale e prorompente Anna Corona, ex moglie di Pietro Pulizzi, il papà di Denise, e madre di Jessica Pulizzi, sorellastra della bambina scomparsa e fino ad ora unica indagata per il sequestro della piccola.
La svolta investigativa si è resa possibile grazie alla deposizione di uno perito convocato in aula ,dinnanzi ai giudici di Palermo, durante il processo d’appello contro Jessica Pulizzi, attualmente imputata per concorso in sequestro di persona e già assolta in primo grado.
La Corte ha ascoltato uno dei periti incaricati di trascrivere l’enorme contenuto delle intercettazioni ambientali raccolte nell’imminenza della scomparsa di Denise e nei mesi successivi.
Va fatta una precisazione importante: un’ampia parte dell’inchiesta si è orientata e sviluppata grazie al materiale recuperato e repertato dalle intercettazioni ambientali che hanno cristallizzato frasi, affermazioni e atteggiamenti dei protagonisti della scomparsa di Denise.
La deposizione, che potrebbe cambiare il corso e l’esito dell’indagine sulla scomparsa di Denise Pipitone, ha ad oggetto un’intercettazione avvenuta l’11 ottobre 2004 (Denise è scomparsa il 1° settembre 2004):
Jessica Pulizzi, parlando con la sorella minore Alice mentre si trovavano in casa della madre Anna Corona, avrebbe bisbigliato queste parole: <<Eramu n’casa a mamma l’ha uccisa a Denise» (Eravamo a casa, la mamma ha ucciso Denise)>>, ed altresì avrebbe intimato ad Alice di mantenere segreta la notizia scioccante.
A questo punto il quadro accusatori e investigativo cambierebbe completamente: il teste che ha deposto in aula non ha dubbi nella “interpretazione” e nella conseguente trascrizione della frase.
Alle certezze del perito, però, si oppongono le incertezze del collegio difensivo di Jessica Pulizzi: gli avvocati della Pulizzi contestano in radice le conclusioni della perizia, affermando con decisione che la registrazione audio non rende la frase né chiara né ben udibile.
Va detto, per chiarezza informativa, che Anna Corona non è rimasta estranea all’inchiesta, l’ex moglie di Piero Pulizzi, padre naturale di Denise, era stata indagata per concorso in sequestro di minore nel processo di primo grado, la sua posizione era però stata archiviata su istanza della Procura.
A questo punto due elementi cruciali dell’attività investigativa divengono assai più importanti:
- diventa importante capire perché Anna Corona, raggiunta da un manipolo di investigatori a poche ore dalla scomparsa di Denise, accolse le autorità in una casa non sua facendo credere, per atteggiamenti e comportamenti, di avere aperto le porte della sua abitazione. LEGGI ANCHE Denise Pipitone: Ecco Come è Stata Rapita e Nascosta, 3 Nuovi Elementi Importanti
- E diventa più rilevante un’altre frase pronunciata dalla sorellastra di Denise e oggetto a sua volta di intercettazione ambientale: <<Quannu eru cu Alice a casa c’ha purtà (Quando ero con Alice, a casa l’ha portata)>>, queste parole furono pronunciate da Jessica Pulizzi l’11 settembre 2004, in commissariato, a Mazara del Vallo, mentre attendeva di essere interrogata.
Piera Maggio non ha commentato l’inattesa svolta.
E’ chiaro che, in mancanza di certezze giudiziarie e comprovate, su tutti noi permane l’obbligo civile e morale di continuare a cercare Denise, nonché di continuare a sperare che si addivenga alla verità perché una bambina piccola e indifesa non può scomparire così e uno Stato civile non può accettare che la sua ricerca resti vana e i colpevoli, chiunque essi siano, rimangano impuniti.