Il cuore è un muscolo e come tale ha bisogno di proteine per rigenerare le proprie cellule ma, anche, di vitamine e sali minerali perché funzioni correttamente.
In situazioni di stress, come nel caso dell’anoressia, oltre che per altre malattie debilitanti o degenerative, i muscoli si trovano, in un primo tempo, ad affrontare il normale lavoro di tutti i giorni ma senza un adeguato apporto nutrizionale proveniente dalle sostanze prima citate, proprio a causa della scarsa nutrizione.
Per i muscoli volontari, come gli arti o altri muscoli flessori delle varie parti del corpo, viene adottato un risparmio energetico automatico attraverso difese naturali come la stanchezza e l’apatia che subentrano parecchio tempo prima dell’astenia e della vera e propria debilitazione. In questo modo, l’organismo corre in primo soccorso contro gli effetti della scarsa nutrizione, facendo risparmiare energia per una eventuale riparazione tissutale e facendo sì che si ottimizzi il poco apporto di cibo.
Per quanto riguarda il cuore, invece, essendo un muscolo involontario, questo meccanismo non può essere adottato ma, per difendersi, ne adotta uno simile, cominciando a diminuire la frequenza dei battiti ma anche del tono degli stessi. Questo diverso ma funzionale meccanismo non viene adottato dal cuore in modo meccanico ma a mano a mano che perde massa e, perciò, per un periodo limitato.
Il cuore, infatti si indebolisce ma lavora comunque costantemente, adotta le sue stesse fibre per far fronte alle calorie che gli vengono a mancare, nutrendosi di se stesso. Nel frattempo le cellule consumate o fagocitate non vengono rigenerate perché non avviene un apporto proteico adeguato. Ma c’è di più, infatti, la stessa struttura del cuore comincia a perdere tono e consistenza perché le sue cellule si presentano come dei palloncini quasi sgonfi.
Un cuore in questo stato non ha un buon funzionamento e, se da un punto di vista biologico, soffre, da un punto di vista funzionale coinvolge negativamente tutti gli organi vascolarizzati i quali, non avendo una circolazione adeguata, si trovano a ricevere sangue sporco e poco ossigenato a causa di un circolo rallentato. Organi come fegato e reni hanno un ristagno di scorie e scarti vari e i polmoni rallentano l’ossigenazione del sangue proprio a causa della lentezza della circolazione del sangue stesso.
Il sangue non pulito e ossigenato in modo inadeguato, per chiudere il cerchio, danneggia lo stesso muscolo cardiaco che va in sofferenza e può essere soggetto a necrosi di alcune sue parti o addirittura a infarto.
Prima che la situazione degeneri, la persona anoressica in cura viene sottoposta di pari passo a terapia farmacologica e ad una riabilitazione che prevede anche delle ginnastiche che possano stimolare, dolcemente e in modo crescente, il cuore. Una ripresa rapida non è infatti possibile perché potrebbe compromettere, in parte o totalmente e irrimediabilmente, il cuore che si trova, a causa della denutrizione, molto provato e, quindi, fragile in tutte le sue parti.
Possiamo dunque concludere che come il cuore è un organo che coinvolge tutti gli altri organi, così tutti gli altri organi contribuiscono a far funzionare bene, anche il cuore.
L’anoressia rompe inesorabilmente questo equilibrio compromettendolo in modo significativo.
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