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Sonda spaziale Philae: Arriva la Prima Foto della Cometa 67P

di Alessandra Albanese

14 Novembre 2014

rosetta 00

“Pensavamo ci fosse polvere, invece qua è tutta roccia”, così ha commentato Jean Pierre Bibring, uno degli scienziati che ha portato Philae a concludere la missione Rosetta.

Tutto il mondo in questi ultimi giorni si è interessato a questa missione spaziale, nata anche grazie al supporto italiano (la planetologa Angioletta Coradini, l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Inaf, il Cnr e tante aziende italiane hanno partecipato al progetto) all’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea.

Rosetta è la sonda che è stata lanciata ben 10 anni fa nello spazio, all’”inseguimento” della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.

Ha percorso miliardi di chilometri, ha fatto qualche giro attorno alla cometa, e alla fine il lander Philae ha raggiunto il suolo di questo corpo celeste.

Inutile quasi spiegare che Rosetta è stata battezzata così in onore alla famosa Stele che ha consentito agli storici di tradurre i geroglifici (e Philae è stato battezzato anche il lander, omaggiando il luogo del ritrovamento della stele).

da Rosetta

E come la stele fece duecento anni fa, adesso gli scienziati sperano che la sonda possa tradurci i segnali provenienti dal cosmo, raccogliendo dati e svelandoci i misteri sulla comparsa e la formazione dei pianeti e del sistema solare.

Per ora gli scienziati sorridono a vedere le prime immagini che il lander ha prodotto (guardale sul sito dell’Esa ).

Sembrerebbe però che il lander non si trovi nel punto dove il team aveva prefissato che atterrasse, anche se, sostengono, anche questo era prevedibile e previsto.

rosetta 01

Al momento si respira grande gioia, Philae sembra un puntino minuscolo, rispetto a questa cometa, e lavorerà grazie all’energia prodotta dai pannelli solari montati.

Durante l’atterraggio il lander ha rimbalzato per ben due volte, e sembrerebbe finito all’ombra di un cratere, ma le immagini hanno comunque stupito gli studiosi, che attendevano di conoscere la cometa.

Rocce inaspettate, ma panorami incredibili, e soprattutto la soddisfazione di essere atterrati sul suolo di una cometa, dopo quello dell’allunaggio, rende gli scienziati davvero orgogliosi dei risultati.

Il lander raccoglierà dati che verranno poi analizzati, ma al momento tutti sono impegnati a far orientare i pannelli che garantiscono abbastanza energia per lavorare.

Se come adesso sembra dovesse non ricevere abbastanza luce, allora la sonda sarà “ibernata” nell’attesa che la cometa raggiunga una posizione rispetto al sole che consenta alla sonda di poter raccogliere i suoi raggi, e ricaricarsi.

Con una felicità che traspare da tutto il suo volto, Bibring risponde ai giornalisti: “Siamo al limite di ciò che l’umanità può fare”.

 

 



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