Chi ha ucciso Elena Ceste, la mamma di Costigliole d’Asti, rinvenuta cadavere 9 mesi dopo la sua scomparsa?
Elena è morta, certamente non suicida, lasciando 4 bambini tra i 6 ed i 14 anni.
Perché la vita di questa donna è finita così tragicamente?
Il marito di Elena Ceste, Michele Buoninconti, dopo il ritrovamento delle povere spoglie della moglie, è stato iscritto nel registro degli indagati per l’omicidio e l’occultamento del cadavere della mamma di Costigliole d’Asti.
Gli esami tossicologici sul corpo di lena hanno escluso che la donna facesse uso di psicofarmaci e hanno escluso l’avvelenamento, sulla scorta di tali accertamenti, nonché delle indagini investigative, si scarta completamente l’ipotesi del suicidio.
Ad onor del vero va detto che l’iscrizione nel registro degli indagati di Michele potrebbe essere, anche solo in teoria, un atto dovuto: il marito è stato l’ultimo a vedere la donna viva; avrebbe un teorico movente (in bilico tra gelosia e vergogna); presenterebbe un profilo psicologico non “ordiario”.
Il profilo psicologico di Michele Buoninconti rappresenta, per così dire, un nervo scoperto dell’inchiesta in corso.
Il settimanale “Giallo”, nel n°45 del 12 novembre del 2014, ha reso nota una notizia importante ma non comunemente sottolineata dalla stampa:
la Procura di Asti avrebbe commissionato una perizia psicologica sulla personalità del marito di Elena.
Anche in merito alla perizia, che sarebbe stata redatta e le cui conclusioni sarebbero agli atti, va fatta una precisazione imprescindibile:
l’osservatore comune può domandarsi perché la Procura avrebbe chiesto una perizia su un uomo ancora non indagato, ebbene, in casi di scomparsa come quello di Elena Ceste, è possibile che l’attività investigativa abbia bisogno di approfondire le personalità dei soggetti vicini alla presunta vittima (l’ipotesi omicidiaria, all’epoca della perizia, non era stata ancora suffragata dal rinvenimento del cadavere).
Ebbene, stando all’indiscrezione riportata dal settimanale Giallo, nel numero sopra citato, lo psicologo, che avrebbe firmato la perizia, nelle carte avrebbe definito il marito di Elena come un uomo dalla personalità “anaffettiva”.
Colpisce (e questo in maniera del tutto indipendente da qualsivoglia esame psicologico) l’annotazione della scomparsa di Elena sull’agenda del marito:
Michele, sul suo diario ove annotava tutte le sue attività “materiali”, nella pagina del 24 gennaio scrive: “scomparsa Elena”. E l’annotazione compare accanto alla pagina del 23 di gennaio, ove, invece, il marito della Ceste aveva pedissequamente appuntato la vendita di uova, galline ed insalate.
L’annotazione della scomparsa di Elena è sicuramente quantomeno “fredda”, per definirla così, priva di affetto, basta osservarla:
Negli ultimi giorni Michele Buoninconti si è reso protagonista di uno spiacevole “avvenimento”: un accadimento grigio e poco decoroso, che potremmo definire uno spiacevole fatto di cronaca all’interno della stessa cronaca nera della scomparsa di Elena.
Il Buoninconti avrebbe aggredito e malmenato un operatore e una giornalista di Porta a Porta, a dimostrarlo un video, mandato in onda per denunciare il comportamento del marito della povera Elena.
L’accadimento potrebbe denotare un’indole violenta di Michele o il rovinoso crollo psicologico di un uomo assolutamente provato e sotto pressione, i Carabinieri stanno indagando sull’accaduto.
Qui di seguito il video.