Il cuore umano non conosce dimensioni né limiti fisici,
somiglia all’universo perché l’amore può essere sconfinato e certamente non se ne conoscono i limiti oggettivi (limiti che probabilmente non esistono).
In un cuore piccolissimo può stare tutta la grandezza dell’amore e tutta la forza del mondo.
La potenza del cuore e l’energia dell’amore non sono luoghi comuni ma, al contrario, sono rappresentazioni della passione umana e giustificano l’essenza della vita.
Spesso chi gode di “normalità fisica” e di oggettiva buona salute tende a sminuire e trascurare la forza prorompente dell’amore inteso come forza di propulsione.
Al contrario chi soffre di un deficit fisico è sovente costretto a fare leva sulla propria energia interiore e spesso deve richiamare il cuore, l’amore, la passione affinché la vita appaia nella sua luce migliore.
E’ innegabile che le persone speciali sono quelle più sensibili, sono gli specchi del vero amore.
Grazie alla televisione, alla rete, all’informazione libera (e tal volta grazie anche all’informazione mediatica e alla possibilità di cerare contatti con realtà distanti e molto “oltre confine”) l’uomo moderno può (se vuole e se è disposto a farlo) confrontarsi con “le più svariate e sensibili diversità”.
Real Time sta mettendo in onda, già da qualche tempo, un reality particolarmente “diverso” dai soliti show americani: Little Couple (questo è il titolo originale dello show), in Italia trasmesso con un nome più romantico “Il Nostro Piccolo Grande Amore”.
“Il Nostro Piccolo Grande Amore”
Il reality racconta della vita di una coppia in formato mini: Jen e Bill, lei neonatologia, lui uomo d’affari, sposati e con 2 figli. Una famiglia del tutto normale se non fosse per l’altezza piuttosto particolare:
i due protagonisti sono affetti da nanismo e, a causa della loro patologia, sono alti poco più di un metro.
Jen e Bill non sono un’invenzione televisiva, non sono un fenomeno di costume e non sono “diversi nell’animo” da qualunque altra famiglia, la loro eccezionalità sta nella capacità di dimostrare a chi li osserva che nella vita non esistono differenze se con lo sguardo si punta al cuore delle persone scavalcando e penetrando oltre l’aspetto fisco.
L’educazione alla diversità parte dall’osservazione del diverso, osservazione che se fosse debitamente praticata sin dalla tenera età dei bambini si tradurrebbe certamente in un miglioramento sensibile del mondo in termini di civiltà e rispetto dell’altro.
Chi è capace di osservare il diverso riesce ad inserirlo nella “realtà normale” come semplice elemento “individuale” e cioè come persona.
Jen e Bill non si sono sottratti ai loro fan, hanno continuato a raccontare la propria vita malgrado lei abbia scoperto di essere malata di cancro e per questo sia stata costretta a sottoporsi a difficili cure.
Dagli Stati Uniti si apprende che ora è Bill ad avere problemi di salute. Stando alle ultime notizie ed agli ultimi “messaggi social” della moglie, Bill si sarebbe recentemente operato, avrebbe subito un intervento chirurgico la scorsa settimana a New York.
Proprio da New York arrivano gli ultimi scatti e gli ultimi post immessi sui social dalla famiglia e Jen, via Facebook, ha ringraziato i medici e gli infermieri all’ospedale per il trattamento avuto da Bill che adesso sarebbe in via di guarigione.
Provate a guardare Bill e Jen, i loro due bambini, provate ad entrare con gli occhi del cuore nei meandri della diversità … forse capirete che, con inattesa semplicità, le vite umane sono spesso, tra loro, più simili di quanto non si possa credere.