Viene dato sempre maggiore rilievo agli studi non solo per il risparmio energetico, le energie alternative ma anche per come preservare maggiormente il nostro patrimonio idrico.
In media il consumo di acqua giornaliera nell’uso domestico è di circa 160 litri procapite, dunque non è indifferente e incide sia a livello di risorse ambientali che di spesa. Inoltre, in caso di piogge molto intense, i sistemi di raccolta delle acque piovane riducono il sovraccarico della rete fognaria, altro dettaglio non trascurabile per il nostro paese.
Riflettendo, abbiamo a disposizione un grande approvvigionamento di acqua soprattutto durante le piogge. Una quantità non indifferente di acqua che si riversa e che potrebbe essere riutilizzata per i più svariati usi.
Possiamo riassumere dicendo che è possibile recuperare l’acqua delle piogge seguendo tre criteri diversi:
1 – Alcune ditte si sono specializzate per un recupero più razionale e tecnologico delle acque piovane. Vi è la possibilità di installare impianti con taniche collegate all’impianto idrico di casa che possano raccogliere l’acqua e riutilizzarla negli sciacquoni del wc o per il funzionamento delle lavatrici e anche delle lavastoviglie. Considerando che solo per lavare panni e stoviglie viene infatti utilizzato quasi il 20% del consumo idrico.
Inoltre consideriamo che l’acqua del rubinetto, al contrario dell’acqua piovana, è molto calcarea e quindi tende a danneggiare alcune parti meccaniche degli elettrodomestici.
Nei piccoli impianti e per esigenze minori sono lavori che possono essere effettuati anche con un attento fai-da-te.
2 – In altri casi è possibile installare un impianto di filtraggio, stoccaggio e pompaggio delle acque piovane e utilizzarle anche ad uso potabile, per bere o cucinare. Questa applicazione è senz’altro maggiormente consigliata a chi abita lontano da centri industriali e ad alta densità di inquinamento, naturalmente anche il costo sarà più elevato e da commissionare ad un professionista.
3 – Anche in modo più tradizionale e casalingo è possibile risparmiare acqua semplicemente raccogliendo in bidoni, taniche, o cisterne in giardino o in terrazzo. In questo caso è bene, una volta finito di piovere, coprire i contenitori in modo da preservarli da insetti, animali e bambini.
Basta una pioggia di un paio di giorni per rendersi conto di quanto sia possibile recuperare e riutilizzare.
In ogni caso ricordarsi sempre di apporre la dicitura “acqua non potabile” ai rubinetti e ai punti di prelievo dell’acqua piovana, onde evitare pericolose contaminazioni.
La raccolta più efficiente avviene con contenitori posti direttamente sotto i pluviali verticali delle grondaie, in modo da avere meno dispersione possibile. In realtà, se si ha buona volontà e intenzioni, anche riempire delle semplici bottiglie fuori dal balcone potrebbe, in proporzione, farci risparmiare acqua.
L’acqua così raccolta potrà essere usata per:
- – Lavare la macchina.
- – Lavare i piatti.
- – Le pulizie domestiche.
- – Lavare i capelli, addirittura sembra che li renda più lucenti.
- – Innaffiare il giardino. L’acqua piovana si rivela molto più benefica per le piante di quella più dura dei rubinetti che spesso ne inibisce la crescita e a volte è addizionata a cloro.
- – Riempire piscine o spa dotate poi comunque di un sistema di purificazione e filtraggio.
- – In estate potete fare fantastici giochi d’acqua senza nessuno spreco!