Si dice che una donna avverta in modo abbastanza inequivocabile di aspettare un figlio.
Del resto è risaputo che vi sono dei segni che accompagnano anche la primissima fase della gravidanza.
Oltre all’evidente assenza di mestruazioni, la futura mamma si sente più stanca del solito e ingiustificatamente. In parallelo abbiamo spesso un bisogno molto più accentuato di dormire, una sonnolenza quasi magica la definirei, come se il sonno portasse al fiorire della vita nel proprio grembo.
Di fatto tutto ciò è da ricollegarsi ai cambiamenti ormonali in atto che modificano il metabolismo e una lunga carrellata, a cascata, di altri fattori, compresa la modificazione dell’appetito.
Poi vi sono le prime nausee, una diversa percezione di odori e spesso anche del gusto che diventa come alterato, gli estrogeni impazzano e giocano con i nostri sensi.
Dopo un paio di settimane dal concepimento il seno tende ad essere più gonfio, spesso teso e dolente come a volte succede nel periodo pre-mestruale, tanto che, molte donne, pensano di non aspettare un bambino proprio per questo motivo!
Naturalmente ognuno di questi sintomi è assolutamente soggettivo, percepibile in modo diverso da donna a donna, ma, generalmente, almeno uno di questi aspetti è presente e segnala proprio il cambiamento ormonale che prepara il nostro corpo a gestire le quaranta settimane di gestazione.
A volte, durante i giorni in cui sarebbe dovuto arrivare il ciclo, alcune donne hanno piccole perdite di sangue, una traccia di residui ma che la maggior parte delle volte non è significativa, né deve destare preoccupazione ma è sempre bene avvertire il ginecologo.
Al di là di tutti questi segni che sono individuali, una volta che il ciclo effettivo non si presenta, la certezza di essere incinta diventa più concreta. Ecco allora l’esigenza di effettuare un test di gravidanza che ne dia la certezza.
Quando si deve iniziare a fare il test?
Consideriamo che lo spermatozoo feconda l’ovulo entro 24 ore che possono anche arrivare a 72 ore dal rapporto. Le cellule cominciano poi a moltiplicarsi, solo dopo qualche giorno queste cellule arrivano nell’utero e si impiantano nella parete uterina.
Da questo momento la placenta inizia a formarsi e a produrre la gonadotropina corionica, detta HCG, una glicoproteina composta da due parti, una chiamata alfa e l’altra beta, quest’ultima è quella rilevata nei test di gravidanza che si trova comunemente sotto la sigla Beta-Hcg.
Questo ormone, generalmente, è prodotto solo in gravidanza, dunque i falsi positivi sono molto rari, a meno che non vi sia stato un aborto interno, una menopausa in corso, si stiano prendendo farmaci per l’infertilità o si sia partorito da meno di due mesi.
Molti test di gravidanza dichiarano di essere attendibili già dal primo giorno di ritardo ma le varianti possono essere tante, compresa una mancata regolarità mestruale che darebbe un risultato negativo senza esserlo. L’attendibilità inizia ad essere marcata e certa a partire dal settimo giorno di ritardo dal presunto ciclo, a quell’epoca le beta-hcg devono esserci per forza.
Eppure, in rari casi, è possibile ancora che il test sia falsamente negativo e nel caso l’amenorrea perduri, il ginecologo potrà consigliare un esame del sangue.
In questo caso può essere eseguito già 8 giorni dopo la data presunta del concepimento e il risultato si ha il giorno dopo.
Che test utilizzare?
Principalmente si utilizzano i test da banco che valutano la presenza dell’ormone nelle urine. I test in commercio hanno tutti, più o meno, lo stesso costo. Sono tutti attendibili ma hanno delle piccole differenze di sensibilità alle beta-hcg, dunque alcuni consentono un risultato più precoce, anche se per avere certezza è sempre bene, sul risultato negativo, effettuare nuovamente il test dopo una settimana.
Vi sono anche i test effettuati dal prelievo di sangue, normalmente se ne fanno due a distanza di pochi giorni uno dall’altro, anche per constatare l’aumento delle beta-hcg e il buon andamento della gravidanza in fase iniziale. Questo tipo di test si consiglia di solito ai soggetti a rischio che hanno avuto diversi aborti spontanei, chi sta effettuando una fecondazione assistita o chi in passato abbia avuto gravidanze extrauterine. Questo tipo di test ha un’attendibilità vicina al 100%.
Di norma il valore delle hcg dovrebbe raddoppiare ogni 2 o 3 giorni fino a raggiunge il picco a circa 60 giorni dal concepimento. Variazioni significative in discesa o statiche, possono segnalare condizioni particolari come l’aborto spontaneo o la gravidanza extrauterina. Nel caso di gravidanze gemellari, il valore delle hcg può essere anche nettamente superiore a quello di una gravidanza singola.
Se sono passate almeno sei settimane dall’ultima mestruazione, anche una visita ginecologica accurata potrà constare i cambiamenti dell’utero, più morbido e ingrossato e anche del collo dell’utero (cervice), si accerta così l’impianto dell’embrione. In ultima analisi può essere effettuata un’ecografia trans vaginale.
Come si usano i test di gravidanza?
Si basano sulla presenza delle beta-hcg nelle urine, la maggioranza funziona con uno stick su cui far passare il flusso dell’urina, poi si richiude, si mette in posizione orizzontale e si legge dopo un minuto ed entro tre; altri invece devono essere immersi in un contenitore dove verrà precedentemente raccolta l’urina. Normalmente si consiglia di non bere molto prima del test per non diluire eccessivamente le urine.
Su una piccola finestra di controllo compariranno due linee o un segno positivo o direttamente la scritta “incinta”, allora il bébé è in arrivo!
In ogni caso leggete sempre attentamente le istruzioni accluse.
Fonti: Medicitalia, Informazionisuifarmaci