FESTA PAPA’: PAPA’ SEPARATI, PAPA’ CHE NON CI SONO PIU’ E PAPA’ ACQUISITI
Il 19 marzo è San Giuseppe, giorno che celebra la festa del papà…di tutti i papà, quelli che vivono in famiglia, quelli separati e quelli che non ci sono più.
Per i papà che vivono la quotidianità con i loro figli e con la compagna, moglie o convivente che sia, la genitorialità e il rapporto con i bimbi viene costruito giorno dopo giorno. La condivisione dei piccoli rituali, la routine vissuta sotto lo stesso tetto, la presenza costante rafforzano il rapporto e consolidano i meccanismi che si instaurano tra genitore e figli.
Più difficile è quando il papà vive in un’altra casa.
Uscendo dallo stereotipo del padre separato “allontanato dalla famiglia”, consideriamo le tre casistiche più comuni del papà separato:
- il papà che continua a svolgere il suo ruolo con una presenza significativa nella vita di tutti i giorni del bambino, condividendo con la madre l’organizzazione degli impegni che riguardano il figlio: accompagnarlo e andarlo a prendere a scuola, all’allenamento sportivo, alle feste o semplicemente passare del tempo con lui a chiacchierare informandosi sulla sua vita. Questi sono papà mantengono un ruolo di riferimento quotidiano per il bambino
- i papà che vivono il loro figlio un week-end ogni quindici giorni e nei periodi di feste stabiliti
- i papà che si “defilano”, scordandosi che occuparsi del figlio non è solo un diritto ma anche un dovere
Le prime due casistiche considerato non vogliono essere attribuzioni di merito o colpa, giacché esistono dei meccanismi che si creano nella coppia che si separa e che, purtroppo, vanno ad influenzare anche i rapporti tra genitori e figli. I genitori si separano tra loro ma non è ammissibile spogliarsi del ruolo genitoriale. Le responsabilità educative e di frequentazione del figlio vanno esercitate non tanto perchè è un diritto-dovere del padre ma sopratutto perché è un diritto del figlio avere due genitori presenti.
L’accordo tra due separati è difficile perché inquinato da strascichi di risentimento che è normale esistano; ciascuno ha le proprie ragioni e manca l’accordo, se non fosse così non ci sarebbe stata la separazione. E’ importante però superare questo scoglio, scindere i propri sentimenti e focalizzare l’attenzione sul vero “oggetto” dell’amore comune, il figlio.
Ecco perché è giusto, in questa giornata concedere una visita “extra” del bambino al papà che non vive più in famiglia, anche se non è il giorno stabilito negli accordi di separazione. Così come sarà giusto che il bimbo possa passare la festa della mamma con sua madre, anche se quel week end sarebbe toccato al papà. I modi di organizzazione sono tanti, l’importante è venirsi incontro: si può pensare ad uno scambio di week end, o riportare il bambino qualche ora prima del solito rientro.
Insomma tutto si può fare con un pò di buona volontà.
Concedere una giornata una giornata extra al papà separato non è un “favore” che si fa al proprio ex, ma è un regalo al proprio figlio. Per cui mettiamo da parte i rancori, superiamoli e diamo al nostro bambino ciò che si merita, la possibilità di festeggiare il suo papà!
Per quei padri che tendono a non occuparsi dei propri figli, campando in aria un sacco di scuse, i rimproveri non sono mai abbastanza. La legge ricorda loro, come più volte già detto, che crescere un figlio, da portare avanti con costanza e determinazione. Che si ricordino inoltre che, per citare un proverbio popolare, è un dovere“…si raccoglie ciò che si ha seminato…”.
Quando il papà è lontano a causa di un lavoro all’estero, per una malattia, per detenzione in carcere ecc, sarebbe bene, per il bambino, trovare il modo di “festeggiare” perché quel giorno sia comunque un momento di festa dedicato al papà. Con gli strumenti tecnologici di adesso, tipo le webcam sui pc, il contatto visivo che permette di “ritrovarsi” in tempo reale, è un’alternativa per fuggire all’impossibilità di incontrarsi. Una letterina, un disegno, un lavoretto a lui dedicato, sono dei piccoli simboli celebrativi che affermano la presenza e l’importanza del ruolo sia per il bambino che li realizza sia per il papà che ricevendoli percepisce il valore che gli viene attribuito.
Anche quando il papà non c’è più, l’occasione del 19 marzo, può essere uno spunto per ricordarlo. Sappiamo che i nostri cari rivivono attraverso i nostri ricordi e sappiamo tutti quanto il papà sia importante nella vita di un bambino….quindi perché non festeggiarlo anche se non c’è più? Il papà c’è, ha generato con la mamma il suo bambino, ed anche se fisicamente non è più presente, il bambino è la sua continuazione, la sua eredità. Ricordare il papà, anche attraverso i racconti della mamma o di chi gli ha voluto bene, serve al bambino per “sentire la sua presenza”. Conoscere le nostre origini ci rende più forti; le nostre origini sono il nostro punto di partenza, dal quale ci allontaniamo per intraprendere ciascuno la propria strada. Per un bimbo orfano di papà, ricordarne la figura non è solo un atto celebrativo del padre, ma un’affermazione di se stesso.
E se oltre al papà genetico c’è un “secondo” papà, il nuovo compagno della mamma?
Le opzioni sono mille e più, dipende dal ruolo di questa nuova figura nella vita del bambino. Se la presenza è consolidata e addirittura si convive, è naturale che questo “secondo papà” sia investito di un ruolo nella vita del bambino. La condivisione della quotidianità, il comune amore per la mamma, avvicina i due e porta all’instaurazione di meccanismi di affetto e solidarietà reciproca, nascono nuove dinamiche familiari che nel tempo si consolidano. Questo “secondo papà” diventa spesso un punto di riferimento e dunque perché non festeggiare anche lui in questa festa, senza nulla togliere al papà biologico, ma solo come valore aggiuntivo nella vita del bambino?
Qualcuno tende a “proteggere” la figura genitoriale biologica, affermando che non possano esisterne altre di riferimento. I genitori che ci mettono al mondo hanno un legame di sangue che ci unisce a loro, una paternità e una maternità intoccabili, ma altre figure possono emergere nel corso della vita, il Caso ci riserva un percorso che non conosciamo a priori e un atteggiamento di chiusura ci sfavorisce. Accogliere nuove figure che non sono in sostituzione dei genitori ma di cui non si può ignorare il valore aggiuntivo, costituisce una marcia in più.
Ora non ci resta che augurare a tutti i papà del mondo tanti tanti auguri!!!!