L’incubo di tutti i genitori: il rapimento del proprio figlio in un luogo pubblico come un supermercato o un centro commerciale.
Sarà per le dicerie, sarà per la cronaca nera (Vedi le varie Denise Pipitone o Angela Celentano), ma gli spazi affollati mettono in me una certa ansia.
E deve avuto la stessa ansia, anzi forse anche di più, Alex Giarrizzo, 31enne di Borgaro Torinese, nella provincia del capoluogo sabaudo, quando sabato pomeriggio durante la festa patronale dei Santi Cosma e Damiano, perde di vista suo figlio di due anni.
Si rende conto che il figlio è sparito, insieme ad un altro bambino. Fanno interrompere la festa, chiamano i bambini al megafono, poi finalmente il bambino si trova, anzi i bambini. Nel frattempo Alex sembra riconoscere il rapitore, lo insegue ma questi si dilegua insieme ad un probabile complice su un’auto.
Ma gli inquirenti non vengono convinti da tutte queste ricostruzioni di Alex.
Così cercano di fare chiarezza sull’accaduto.
Ed ecco la notizia di ieri: Alex Giarrizzo aveva inventato tutto, o perlomeno il rapimento di suo figlio.
Non contento di avere denunciato il tentato rapimento, l’uomo ha pure rilasciato interviste televisive, con tanto di dettagli su volto, auto e nazionalità del rapitore (slavo o rumeno diceva Alex).
I carabinieri insospettiti da chissà quali dettagli infatti lo hanno convocato in caserma dopo il ritrovamento del bambino.
Alex aveva semplicemente perso di vista il figlio, e per non essere accusato di negligenza si è inventato rapitore, rapimento e tutta la storia terribile.
A confermare il falso anche le telecamere di sorveglianza della strada dove era avvenuta la vicenda, oltre a tutta una serie di indizi, che le forze dell’ordine hanno raccolto e che hanno in breve tempo messo insieme come un puzzle, concludendo la colpevolezza dell’uomo.
I carabinieri infatti avevano incastrato Alex dandogli delle false foto segnaletiche nelle quali l’uomo aveva riconosciuto il falso rapitore.
Inizialmente si era pensato che Giarrizzo avesse montato questa storia da mitomane, ma probabilmente tutti alla fine hanno concluso che l’uomo era forse soltanto terrorizzato dal fatto che potesse essere accusato di avere perso di vista il figlio che era con lui alla festa.
L’unica nota positiva nella storia è che il bimbo sta bene e non ha subito alcun trauma.
Fonte: Quotidiano Piemontese
Fonte foto: Tgcom24