Una ricerca di poco tempo fa condotta dalla Nike ha riportato come l’inattività dei bambini di oggi abbia diminuito, per la prima volta dopo decenni, l’aspettativa di vita rispetto alla generazione precedente, di ben 5 anni.
Pubblicato sul sito Designedtomove.org, lo studio rileva dati abbastanza inquietanti: in due generazioni, la percentuale di movimento, di attività fisiche è diminuita del 20% in Gran Bretagna, del 32% negli Stati uniti, e del 45% in Cina.
Nel 2012, dice il report, ben 5.3 milioni sono state le morti attribuite all’inattività fisica, un numero maggiore delle morti dovute al fumo, considerato il killer per eccellenza dell’uomo (responsabile di quasi 5 milioni di decessi l’anno).
Il report è stato anche presentato all’ottava Annual Clinton Global Initiative, per diffondere non solo i fattori di rischio dell’inattività, ma anche il costo economico che essa ha nel mondo occidentale.
I governi dovrebbero rendersi sensibili al problema e indurre un cambiamento negli stili di vita, a tutti i livelli: nei piani di urbanizzazione, nelle scuole, nelle città.
Il messaggio è stato poi convertito in un video dal titolo “5 extra years”, una sorta di spot, nel quale è stato chiesto a bambini di circa 10 anni di età cosa farebbero se avessero 5 anni in più di vita.
Qualcuno ha dato delle risposte significative, come inventare una macchina per esplorare i buchi neri, altri invece hanno pensato a un “tornaconto più personale che universale” come quello che voleva convincere la sorellina a non mangiare più tonno, fino a che l’ultimo ha chiesto il perché di quella domanda
Per molti bambini l’inattività è diventata una regola normale di vita, ben differente rispetto a quella di soltanto una generazione precedente.
E noi genitori, nel nostro piccolo, senza ricorrere a conferenze mondiali, cosa dovremmo essere chiamati a fare?
Beh, essere consapevoli di negare 5 anni di vita ai nostri figli e ai nostri nipoti dovrebbe farci riflettere di più, soprattutto tutte le volte che accompagniamo i figli fino al portone di scuola, o quando li lasciamo ore davanti alla TV, o quando invece di chiedere loro di andare a comprare il pane a piedi, fosse anche solo scendendo dall’auto e facendoli attraversare la strada, preferiamo posteggiare in doppia fila davanti al negozio.
D’altronde, la domanda finale del bambino del video è giusta: “Perché stiamo negando 5 anni di vita ai nostri figli?”
Fonte: Fast Company.com