I bambini e l’acqua, un binomio che rimane forte soprattutto nei primi mesi di vita del neonato.
I primi nove mesi della nostra vita li passiamo immersi nel liquido amniotico che diventa l’ambiente confortevole in cui cresciamo e ci formiamo, è indiscutibile che rimanga l’ambiente privilegiato ancora per molto tempo e che i bambini non lo avvertano con un elemento estraneo e ostile, tutt’altro…
Nel primo anno di vita, i bambini nuotano istintivamente, riescono a non inghiottire acqua, a respirare anche sott’acqua per un po’ e non avvertono nessun fastidio agli occhi.
La maggior parte dei genitori dovrebbe prendere coscienza di questo fatto e stimolare i bambini in acqua dopo la nascita, non far loro perdere questa potenzialità preziosissima che potrebbe agevolarli notevolmente nella vita.
L’esperienza vissuta da questi genitori che vediamo nel video, potrebbe essere l’esperienza di ognuno di noi.
Come la piccola Penelepe Rose, a soli sette mesi, ha cominciato a galleggiare, poi nuotare, immergersi ed emergere autonomamente dall’acqua della piscina, così potrebbero fare tutti i bambini che non hanno particolari problemi di salute.
Le immagini sono bellissime e ci riportano davvero all’ambiente uterino dove Penelope si trova a perfetto agio e dove forse sono più i genitori a essere ospiti e a dover imparare da tanta spontaneità.
Per questi esercizi è stata usata una piscina di acqua salata e senza cloro che favorisce il galleggiamento ed è più delicata per gli occhi e la pelle della piccola.
L’acquaticità è rilassante per i neonati, una regressione che loro gradiscono e che accresce la fiducia in se stessi e anche la capacità ventilatoria.
Solo qualche piccola spinta e qualche appoggio e la piccola sirenetta Penelope è in grado di fare tutto da sola e con un sorriso e una gioia che valgono più di mille parole!