Nel magico momento in cui ogni donna scopre di aspettare un bambino, viene avvolta da un’ immensa gioia ed in quel preciso istante la sua vita cambia.
La capacita che ha la gravidanza di trasformare ognuna di noi è unica.
Questo farci sentire “strane” è ovviamente anche il momento in cui tante paure ci assalgono, soprattutto se si tratta della prima attesa.
Ed il giorno in cui comunicheremo la “notizia” alle nostre mamme, suocere, amiche e conoscenti di turno, le nostre normali paure diverranno argomento di discussione su cosa è meglio fare, su quello che fa bene o male al bambino, cosa mangiare, cosa bere, quali creme usare.
Insomma tutte le persone che in questo speciale periodo della nostra vita saranno presenti, di colpo si trasformeranno in premurosi consiglieri, ostetriche, nutrizioniste, naturopati, pediatri. In conclusione un gran caos, che non aiuta certo a far chiarezza alle future neo-mamme.
Gli interrogativi sono molti e anche le false credenze e tra queste aleggiano quattro falsi miti, come la tinta per capelli, bere caffè, avere rapporti sessuali e indossare tacchi a spillo.
Tinta si, tinta no?
Alla domanda “Le donne in gravidanza possono tingersi i capelli?” il Comitato Scientifico Europeo (Ente incaricato di verificare la qualità dei prodotti cosmetici) risponde “Si”. Utilizzare coloranti per capelli durante il periodo della gestazione è possibile e sicuro.
La precisazione da fare è che le sostanza presumibilmente nociva presente nella tintura è attentamente valutata dal comitato. La pericolosità che si può riscontrare è una possibile forma allergica alla parafenilendiammina (PPD), ingrediente principale delle colorazioni permanenti (dette anche ad ossigenazione). La PPD è ammessa nella colorazione per capelli ad una concentrazione max del 2%. Nei nove mesi, a causa della variazioni ormonali che l’organismo subisce, si potrebbe risultare più sensibili ad alcune sostanze.
Secondo le statistiche solo una piccolissima parte della popolazione, circa lo 0,1%, manifesta una forma allergica dopo l’uso della colorazione (quali arrossamenti, gonfiori e prurito).
Usare coloranti per capelli in gravidanza non risulta pericoloso, basta essere accorti nella scelta dei prodotti, evitare di esporsi a colorazioni particolarmente aggressive e penetranti. È consigliabile scegliere tinte senza ammoniaca e resorcina, le due sostanze a più alto rischio di assorbimento attraverso il cuoio capelluto.
Ottima alternativa è rappresentata dalla colorazione naturale.
Se poi non si ha la necessità di dover coprire i capelli bianchi, si può pensare ad effetti quali i colpi di sole o shatush, in questo modo la posa del colorante non avviene a contatto diretto sul cuoio capelluto ma solo sul capello.
Caffè si, caffè no?
Si, ma a piccole dosi.
È consigliabile non assumere più di 1 o 2 tazzine al giorno.
Personalmente non bevo caffè, se non quello decaffeinato (tipo all’americana), ma alcune persone trovano irrinunciabile il momento della giornata in cui sorseggiare una calda tazzina di “espresso”.
L’interrogativo che molte donne si pongono durante la gravidanza è se assumere caffè faccia realmente male al bambino oppure no.
Generalmente bere caffè non fa male, dopo i pasti facilita la digestione grazie alla stimolazione della secrezione gastrica, piuttosto che l’effetto energizzante di prima mattina o per rompere un pomeriggio assonnato davanti al computer.
Per quanto riguarda la gravidanza vi sono due linee di pensiero, la prima vieta assolutamente l’assunzione di caffè, la seconda (più moderata) ne consente l’assunzione giornaliera in quantità limitate, una al massimo due tazzine di caffè, equivalenti a circa 200mg.
Gli stessi benefici che la caffeina può indurre sull’organismo, se superata la dose giornaliera ammessa diventano nocivi, anche per chi non è in dolce attesa.
La capacità che la caffeina ha di aiutare la digestione può essere elemento di disturbo, in quanto una elevata produzione di succhi gastrici genera reflusso, disturbo di cui molte donne in gravidanza soffrono. Cosi come l’effetto energizzante su alcune persone può portare tachicardia (io ne sono un esempio) e insonnia (molte donne durante la gravidanza presentano difficoltà ad addormentarsi).
Non bisogna dimenticare che la caffeina è contenuta anche in altre bevande, vedi la Coca-Cola, o come nel cioccolato; di conseguenza l’apporto giornaliero potrebbe aumentare.
Come in tutte le situazioni che si presentano in gravidanza la prudenza è d’obbligo, e il buon senso deve prevalere sulle nostre vecchie abitudini.
Rapporti sessuali si o no?
Decisamente si! E aggiungerei che fa bene sia alla mamma che al papà.
Il presupposto principale è che la gravidanza proceda normalmente, senza contrazioni premature e collo dell’utero ben chiuso (tale giudizio deve espresso dal proprio ginecologo).
Il primo trimestre rappresenta un momento di standby per la mamma, in particolar modo per tutte quelle donne che soffrono di nausea, di un generale stato di spossatezza e aggiungerei anche di tanta voglia di dormire.
Si è in una fase in cui la novità della dolce attesa ha bisogno di essere metabolizzata, ed iniziano anche le prime paure che possa succedere qualcosa al feto (periodo che dura fino alla 13/14 settimana).
Passate queste settimane di assestamento e svolta la prima ecografia al piccolino , noi donne incominciamo ad essere psicologicamente molto più tranquille.
Il bimbo sta bene e giunte al secondo trimestre (giorno più, giorno meno), anche le fastidiose nausee ci hanno finalmente abbandonato.
Possiamo dire di essere nel periodo migliore della gravidanza; sentiamo il bambino muoversi dentro noi (emozione indescrivibile), la pancia ha una dimensione perfetta; tutti possono notare che siamo in dolce attesa e noi riusciamo ancora a vedere la punta dei nostri piedi.
Ed è in questo particolare periodo, che grazie all’aumento degli ormoni, i rapporti sessuali risultano per molte donne particolarmente piacevoli.
Il nostro bambino è al sicuro immerso nel liquido amniotico e non c’è cosa migliore che vivere momenti di intimità con il nostro compagno; considerando che dopo il parto le priorità cambiano ed il tempo da dedicare alla coppia subisce un brusco rallentamento fisiologico.
I rapporti sessuali non provocano le contrazioni da parto, ma è anche vero che nello sperma è presente un ormone che rende la bocca uterina morbida e la prepara alle contrazioni, per questo può essere utile fare l’amore nei giorni prossimi al parto.
Tacchi si, tacchi no?
Ni!
Concedersi una calzatura alta ogni tanto non deve rappresentare nessuna preoccupazione per le future mamme.
Durante la gravidanza la circolazione risulta più affaticata e il ritorno venoso rallentato dal peso del bambino (soprattutto nel terzo trimestre), causa principale di gambe appesantite e caviglie gonfie.
Risulta così essere un dato di fatto che portare tutto il giorno scarpe col tacco non faccia bene nè alla schiena, nè alle gambe e ai piedi. Se la gravidanza procede normalmente non c’è nessun divieto al piacere di indossare scarpe alte.
Le controindicazioni al tacco 12 sono principalmente tre:
– la prima è la possibile perdita di equilibrio (soprattutto dal terzo trimestre) causato dall’aumento di volume corporeo,
– la seconda da eventuali giramenti di testa
– e infine dal mal di schiena.
In pratica il pericolo, se così possiamo definirlo, è più per la mamma che potrebbe cadere e rompersi una gamba, che per il futuro nascituro.
Come in tutte le situazioni bisogna sapersi far guidare dal buon senso ascoltando cosa ci dice il nostro corpo.