Charles Péguy è stato uno scrittore e poeta francese di cui quest’anno si festeggia il centenario della sua morte.
Meno noto in Italia di quanto lo sia in Francia, Péguy fu personaggio di spicco nell’ambiente letterario francese all’inizio del ‘900, e a Parigi fondò una rivista e diresse una libreria poco distante dall’Università Sorbona.
C’è uno scritto di Péguy che però vorremmo proporvi, che non parla né di letteratura, né di politica (Péguy era vicino all’ala socialista), ma di un avventuriero.
C’è un solo avventuriero al mondo, e ciò si vede soprattutto nel mondo moderno: è il Padre di famiglia
Così scriveva Péguy oltre cento anni fa.
E lo faceva con un trasporto di cui solo chi è padre è capace.
Gli altri avventurieri non sono nulla – diceva – solo un padre è un temerario.
Di questo scritto ho voluto riportare alcune parti che mi hanno particolarmente colpita, perché ne ravviso la profonda verità.
Leggete come descrive il padre questo poeta:
… Gli altri, al maximum, vi sono coinvolti solo con la testa, che non è niente. Lui invece ci è coinvolto con tutte le sue membra. Gli altri, al maximum, si giocano solo la loro testa, il che non è niente. Lui invece mette in gioco tutte le membra. Gli altri soffrono solo per se stessi. Lui solo soffre per altri.
… È il luogo d’appuntamento di tutte le tempeste
… È assalito dagli scrupoli, straziato dai rimorsi
… Chi non ha mai avuto un bambino malato non sa cosa sia la malattia
… Ha tutta la famiglia attorno al corpo
… Ha socialmente un grasso, un tessuto adiposo sociale, che lo rende inadatto alla corsa
… Che importa come tali al funzionario e al magistrato, al generale, al deputato, al senatore, al giornalista, al pubblicista, all’esattore, e all’usciere del ministero. Non ci rischiano che la testa, al più, al maximum; al meno, di solito l’avanzamento, la carriera, al più del meno l’apice; miserie… Se intanto, se insieme sono padri di famiglia, l’operazione è tutta diversa.
… È uno dei casi più significativi che ci siano di responsabilità senza colpa, di colpevolezza senza colpa.
… Solo il padre di famiglia mette in gioco, rischia, impegna infinitamente di più nella destinazione del mondo, nel secolo, nella destinazione di tutto un popolo; nel futuro di una razza.
… Invece è l’uomo di famiglia che è un avventuriero, che vive non solo alcune avventure, ma una sola, una grande, un’immensa, una totale avventura;