“Prevenzione delle Allergie Alimentari e respiratorie: uno strumento per la pratica quotidiana”.
Dai dati di una ricerca condotta nell’ambito della European Community Respiratory Health Survey (ECRHS) sarebbe infatti emerso che rispetto ad alcuni decenni addietro, i casi di rinite allergica sono aumentati del 50%, così come in aumento sono stati riscontrati tutti i casi di allergie, alimentari e respiratorie.
La causa?
Acari, qualità dell’aria, fumo passivo, alimentazione, allattamento e svezzamento, carenza di vitamina e altri fattori, che specificamente in Italia hanno fatto si che il 18,5% della popolazione soffra oggi di rinite allergica, con ripercussioni anche sul piano socio-economico.
Le malattie allergiche hanno avuto una sorta di origine in Europa circa 50 anni fa, con un picco di massima espansione intorno al 2000.
Dallo studio dei dati è emerso inoltre che in età pediatrica patologie in aumento sono anche asma bronchiale e allergie alimentari: nell’ultimo anno ad esempio si sono registrati casi di rinocongiuntivite nel 6.6% della popolazione della fascia 6-7 anni, l’8.4% dei bambini tra i 6 e i 7 anni hanno avuto episodi di asma bronchiale, e il 9.5% tra i 13 e i 14 anni.
In pratica si è davanti ad una seconda ondata di patologie allergiche.
Questi dati hanno spinto le associazioni di medici pediatri e le società di esperti a realizzare questa Consensus, che si pone come obiettivo di valutare l’impatto di interventi atti a prevenire, dal punto di vista ambientale, comportamentale e nutrizionale l’incidenza di patologie allergiche respiratorie e alimentari.
Il Presidente della SIPPS, Dott. Di Mauro afferma:
“La presente Consensus è uno strumento di facile consultazione ed impiego per il pediatra nella pratica clinica, alla luce di una recente e rigorosa analisi della letteratura internazionale. Oggi il pediatra si trova di fronte all’offerta di numerosi presidi, alimenti funzionali, pro-e prebiotici, vitamina D, proposti per la prevenzione delle allergopatie ma che non possono essere acriticamente adottati, considerando anche il loro impatto economico per il paziente e per la società”.
Nel documento sono espressi tutti i possibili interventi nel lattante e nei bambini in casi di allergie.
Sono state infatti stilate le cosiddette “linee grigie di intervento”, ovvero cosa fare e cosa non fare per il pediatra, sulla base della letteratura studiata e del giudizio di esperti, in presenza di bambini allergici da trattare, confidando di arginare questa nuova ondata di allergie.
Fonte: Salute h24