Purtroppo la libertà femminile rischia a volte di scontrarsi con l’uso dell’aborto come vero e proprio sistema contraccettivo che, se praticato senza le dovute accortezze e in modo indiretto, può essere molto rischioso per la salute e persino al vita della donna, ritorcendosi contro la sua stessa libertà.
L’ignoranza e la paura possono fare da padrone e negli ultimi mesi un preoccupante numero di minorenni e di prostitute, per evitare “problemi” e domande imbarazzante hanno preferito l’aborto fai-da-te con un nuovo metodo molto semplice.
Proprio questa apparente semplicità trae in inganno le vittime e le può portare a situazioni pericolose e ingestibili.
Molti forum e blog on-line, di bassa lega, consigliano di praticare una forma di aborto indiretta attraverso l’assunzione di un composto chimico, il Misoprostolo, contenuto in diversi farmaci, tra cui il più utilizzato è il Cytotec, un farmaco anti ulcera, ma anche in altri presidi medici come l’Artrotec (un FANS) il Misodex e il Misofenac sempre anti ulcera.
Come molti farmaci, questi sono altamente dannosi in gravidanza ed è ben indicato nelle avvertenze. Il principio chimico del Misoprostolo agisce sull’utero e, soprattutto se assunto in dosi più elevate del normale, provoca fortissime contrazioni e di conseguenza l’aborto.
Dunque si usa una sua controindicazione come effetto!
Una “moda”, o meglio, una scelta inquietante, anche perché spesso è consigliata in modo coercitivo soprattutto nell’ambiente della prostituzione, degli immigrati clandestini o da “fidanzati” senza scrupolo che si informano attraverso canali non ufficiali.
Gli inquirenti temono che questa pratica possa diffondersi a macchia d’olio anche tra le giovanissime alla ricerca di una soluzione comoda e veloce.
Oltre alle ben chiare elusioni e violazioni della legge 194, le conseguenze possono essere gravi e pesanti anche sul piano della salute. I fortissimi dolori a causa delle contrazioni provocate dal farmaco possono anche essere accompagnati da vomito, nausea, diarrea e perdite di sangue tanto abbondanti da necessitare un ricovero e cure ospedaliere in emergenza per scongiurare il peggio.
Nell’ospedale di Lavagna, una ragazza di 24 anni si è presentata ben 14 volte in un anno, accusando i sintomi, tra cui 4 aborti spontanei, che hanno poi ricondotto gli inquirenti all’uso-abuso del farmaco a scopo abortivo. La giovane ha detto di aver agito per paura:
“Non volevo che mio padre e mia madre lo sapessero, mi sembrava la cosa più semplice per affrontare il problema”.
Un fenomeno dunque in espansione e che deve far riflettere…
Fonte: Ansa