Immaginate che esista una città dove tutte le persone di un certo tipo scelgano volontariamente di vivere.
Immaginate ora che queste persone soffrano tutte di una certa malattia e non si considerino ghettizzate, bensì fortunate, a poter finalmente vivere in un posto dove non si sentano considerate anormali, dove possono finalmente fare dei progetti e una vita sociale.
Ebbene non dovete più immaginarla perché esiste davvero!
Si tratta della città del Regno delle Persone Piccole (The Kingdom of the Little People) chiamato anche l’Impero dei Nanetti.
Si trova in una provincia cinese e i residenti sono tutti molto piccoli: requisito essenziale è non misurare più di un metro e trenta centimetri.
Si tratta di un centinaio di persone adulte, tra i 19 e i 49 anni, ma che hanno fattezze da bimbi, voci spesso infantili perché affetti da varie forme di nanismo, principalmente dovute a cause genetiche o ormonali.
Nel 2009 il magnate immobiliare Chen Mingjing ha deciso di fondare questa città dove gli abitanti avrebbero avuto tutti un lavoro nel campo dello spettacolo, infatti questo Regno, altro non è, che un grande parco di divertimenti tematico dove ci si alterna in balletti, parate, numeri da circo e altre attrazioni di vario tipo.
Questo è ciò che fanno, a vario titolo, i residenti di questa città-ghetto per vivere. E’ come se vivessero in una realtà parallela.
Durante il loro tempo libero vivono in un sobborgo di case fatte apposta per loro, a loro misura, è il caso di dire!
In realtà si tratta proprio di case dormitorio, veramente poco accoglienti e con pochissima privacy, visto che ci sono stanzoni in cui si convive con altre due o tre persone… Ognuno può personalizzarle e vivere al meglio rispetto alle limitate dimensioni e possibilità…
E’ normale che vi sia un’accesa polemica etica su questo luogo che non sembra avere caratteristiche molto accettabili, umanamente, oltre a poter essere considerato una forma di sfruttamento e offesa nei confronti delle persone affette da nanismo, una sorta di zoo umano.
Eppure le persone che vi risiedono giurano di essere felici, affermano che chi parla e giudica non conosce assolutamente la realtà orribile che invece, prima, nel mondo cosiddetto normale, dovevano affrontare.
Alcuni dichiarano che solo lì hanno iniziato davvero a vivere e a sentirsi esseri umani. Sono contenti del loro poco, si autogestiscono in piena armonia e si sentono gratificati dal loro lavoro, sono orgogliosi della loro autonomia.
In questo mondo in miniatura si intrecciano storie incredibili e che toccano il cuore e si ha a volte l’amara impressione che abbiano ragione: solo lì hanno potuto trovare la loro, seppur artificiale, tranquillità!
Fonte: Beautifuldecay