Qualche giorno fa Umberto Buratti, sindaco di Forte Dei Marmi, rinomata località balneare toscana frequentatissima da Vip, turisti e vacanzieri, aveva lanciato, provocatoriamente ma con una base di reale progetto fattibile, la proposta al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini di far slittare l’apertura delle scuole di due settimane.
Immaginiamo con quale gioia avrebbero potuto accogliere questa richiesta tutti i bambini e i ragazzi, spinti dalla speranza, subito vanificata dal ministro, di poter godere ancora di due settimane di vacanze.
Buratti in effetti aveva avanzato questa richiesta per far fronte a una stagione estiva nera, dal punto di vista delle presenze e degli introiti.
“L’apertura a metà settembre delle scuole penalizza i potenziali turisti italiani. Per questo ho deciso di chiedere al ministro di posticipare a fine settembre la riapertura dei plessi scolastici, con la speranza che, viste le eccezionali avverse condizioni climatiche di questa estate, l’autunno possa essere più clemente. Credo che possa essere un concreto aiuto all’economia turistica. Posticipando di 15 giorni la riapertura delle scuole le famiglie potrebbero diversificare le vacanze preferendo magari settembre al più gettonato agosto” aveva detto Buratti all’Ansa.
l’Ansa stessa aveva poi lanciato un sondaggio, chiedendo ai lettori cosa ne pensassero dell’iniziativa del sindaco toscano, e sebbene con un leggero scarto, i favorevoli all’apertura posticipata erano in maggioranza (53% vs 47%).
Il ministro però avrebbe subito risposto picche all’iniziativa, sostenendo che i calendari scolastici erano già decisi e posticipare il rientro a scuola era cosa impossibile.
In effetti oramai da qualche anno a Forte dei marmi l’ apertura degli stabilimenti balneari si protrae ben oltre l’inizio della scuola, ovvero fino a tutto il mese di ottobre, iniziativa che potrebbe essere seguita anche da altre regioni, come la Puglia o l’Emilia Romagna, tentando di recuperare i flussi turistici, che quest’anno specialmente, complice il clima non estivo, sono andati sempre più diminuendo.
La Giannini ha giustificato il suo secco no con una nota:
“Le scuole nella loro autonomia possono chiedere lievi variazioni rispetto al calendario regionale, a patto di garantire i 200 giorni minimi di lezione previsti per legge. Nella maggior parte dei casi le richieste riguardano aperture anticipate che consentono di programmare pause flessibili nel corso dell’anno scolastico. In questo caso, invece, la richiesta di segno opposto potrebbe entrare in contrasto con gli impegni delle famiglie, nostre vere interlocutrici, dove spesso entrambi i genitori sono impegnati al lavoro. Al sindaco Buratti garantisco la mia collaborazione e sono pronta a incontrarlo, magari proprio in spiaggia, confidando in un miglioramento del tempo”.
Insomma, bel tempo o meno, a settembre in tutta Italia le scuole riapriranno, per buona pace del sindaco, e di tutti gli alunni che avevano sperato in un allungamento delle vacanze estive!
Fonte: Ansa