Si continua a scavare nella vita, anche privatissima, di Massimo Giuseppe Bossetti, le indagini proseguono.
Intanto l’uomo continua ad essere detenuto in regime di isolamento presso la struttura penitenziaria di Bergamo.
Entrato in carcere il 16 giugno, Massimo Giuseppe Bossetti è stato, ad oggi, sottoposto a 5 interrogatori, ma ha risposto alle domande degli inquirenti solo nel corso delle ultime tre interrogazioni, subito dopo l’arresto e per due volte di seguito il presunto killer si avvalse infatti della facoltà di non rispondere.
Nei giorni scorsi il magistrato Letizia Ruggeri, che conduce da sempre l’indagine sulla morte tragica della piccola Yara, lo ha interrogato per la quinta volta e probabilmente ha insistito nel perlustrare la vita privata dell’indiziato.
L’ipotesi giornalistica più accreditata è che Bossetti abbia ideato e raccontato ai giudici una vita fintamente felice e falsamente normale: si fa sempre più strada l’idea che l’uomo non fosse tutto casa e lavoro come intenderebbe far credere lui stesso.
Massimo Giuseppe e la moglie Marita stavano vivendo una vera crisi coniugale, ciò portava Bossetti ad allontanarsi dalla famiglia anche sentimentalmente?
Probabilmente le indagini stanno seguendo anche questa pista, credendo pure che la crisi con la moglie possa avere destabilizzato Massimo Bossetti.
Ma ciò può bastare per fare emergere il lato grigio di un uomo? Può bastare a risvegliare un mostro?
Sono queste le domande che l’opinione pubblica si pone con insistenza.
Il settimanale Giallo, Cairo editore, nel n°33 del 20 agosto 2014 rivela un particolare importante dell’ultimo interrogatorio subito da Massimo Giuseppe:
pare che prima dell’audizione dinanzi al magistrato Massimo Giuseppe abbia subito un controllo medico. Il dottore che ha visitato l’indagato gli avrebbe misurato e registrato anche il valore della pressione arteriosa.
L’esito dell’accertamento medico, ed il valore normale della pressione, avrebbero denotato la calma “imperturbabile” di Massimo Giseppe.
Eppure Massimo Giuseppe Bossetti era prossimo al quinto interrogatorio, dopo 2 mesi di carcere e con il gravame pesante di un’ accusa di omicidio aggravato dalla crudeltà e dallo sfondo “infimo” della motivazione violenta e molesta.
Come faceva Bossetti ad essere così tranquillo? Questa domanda, spontanea, resta irrisolta.
Gli avvocati di Bossetti si dicono convinti della sua innocenza, innocenza che lo stesso Massimo Giuseppe continua a ribadire da dietro le sbarre.