Durante il periodo che intercorre dall’inizio della gravidanza fino a qualche mese successivo al parto la neomamma può vivere stati di alterazioni psichiche evidenziati da sensazioni di disorientamento e di inadeguatezza, pensieri negativi, insicurezze, preoccupazioni oltre a stanchezza, disturbi del sonno e dell’alimentazione. Uno dei possibili motivi alla base di questa alterazione può essere l’aumento progressivo della concentrazione di estrogeni durante la fase di gestazione che successivamente diminuisce nelle 24 ore dopo il parto.
Nei casi in cui questi sintomi si riacutizzino soprattutto nel periodo successivo alla gravidanza, si può sfociare nella Depressione post-partum (DPP), ovvero un disturbo che può colpire le donne sin dal 3-4 giorno dalla fine della gravidanza, a cui è associato uno stato di malinconia denominato “baby blues”.
Un disturbo meno frequente delle DPP è la “Psicosi Puerperale”, caratterizzata da un distacco dalla la realtà, unito a disturbi del pensiero, forti oscillazioni umorali nonché allucinazioni.
Il rilascio degli ormoni sessuali comporta delle differenze nella sfera psichica sia negli uomini che nelle donne: per i primi questi hanno un effetto più marcato sia sulle pulsioni sessuali che sul versante collera-rabbia, mentre, per le donne, l’aumento del rilascio di estrogeni che avviene in gravidanza comporta una maggiore vulnerabilità al binomio ansia-paura e ai disturbi legati al panico e all’angoscia da separazione.
In particolare, nonostante ci siano differenze per quanto riguarda la sensibilità alle fluttuazioni ormonali, molte donne durante i periodi di cambiamento dei flussi ormonali possono o sviluppare o intensificare i loro sintomi di ansia.
Quando il rilascio di cortisolo, adrenalina e altre sostanze chimiche producono dei cambiamenti a livello fisico, provocando una sensazione di pericolo rappresentato dall’aumento di battito cardiaco, dal rilievo di elevati valori di pressione arteriosa, sudorazione, tensione muscolare e riduzione della concentrazione, le donne tendono o a combattere questi stati di difficoltà o a fuggirne; nonostante queste sensazioni fisiche non siano pericolose, esse possono comunque considerarsi intense e travolgenti e talvolta possono invadere la sfera della psiche provocando conflitti interni e dubbi su molte aree della vita delle neomamme.
Nel momento in cui il maggiore rilascio ormonale comporta un disequilibrio nell’assetto psico-fisico della donna, sono consigliabili le seguenti linee guida:
- Soffermarsi ed analizzare tutte le circostanze che comportano scompenso sul versante fisico e mentale
- Riposare per in media 8/9 ore a notte, non saltare pasti e ridurre la caffeina
- Utilizzare tecniche di rilassamento, come respirazione profonda, yoga, meditazione e rilassamento muscolare
- Affrontare tutti i pensieri che comportino ansia e disagio, analizzarli e trovare tutte quelle risorse utili per poter superare questa situazione non semplice
Attualmente i corsi di preparazione al parto sono diventati anche un luogo di condivisione delle problematiche avvertite dalle donne, non solo di tipo fisico, ma anche psicologico.
In realtà un altro fattore assolutamente degno di rilievo è il coinvolgimento dell’intera famiglia come elemento cruciale per far fronte a questo tipo di difficoltà: in particolare la neogenitrice potrebbe esprimere sollievo grazie al sostegno del marito, dei genitori e di altri parenti i quali se da un lato possono essere considerati da lei come fonte di aiuto, dall’altro hanno il compito di ricordarle che sta vivendo un periodo importante e meraviglioso della sua vita.