“Voglio mio papà, portatemi mio papà” continuava a dire questo bambino della foto nella gallery, mentre coperto di sangue e pieno di ferite su tutto il suo corpo veniva portato da un sanitario su un lettino di ospedale.
Non voleva neanche che lo mettessero a letto, terrorizzato dal veder andar via anche questo suo salvatore.
Questa è una delle (tante, troppe) immagini che sta facendo il giro del web e del mondo reale, simbolo del conflitto israeliano-palestinese, che dall’inizio dell’operazione Margine Protettivo iniziata l’8 luglio, non conosce tregua, e conta oramai oltre 500 vittime, di cui 120 bambini.
Il bambino in questione è stato ricoverato all’ Al-shifa Hospital di Gaza city mercoledì scorso, riporta la pubblicazione “The Electronic Intifada”; era uno dei 4 fratellini ricoverati, due di essi avevano tre anni.
Israele accusa Hamas di utilizzare i civili come scudi umani lanciando razzi da aree residenziali, e nel frattempo invia truppe nella striscia di Gaza.
Yair Lapid, ministro delle Finanze Israeliano, ha detto in un comunicato la settimana scorsa: “E ‘stata una dura giornata di combattimenti, ma non ci tratterremo. L’operazione è indispensabile e, se necessario, la amplieremo.”
L’Onu riporta dati allarmanti, se ce ne fosse bisogno (le notizie si vedono e si sentono ogni giorno): la maggioranza delle vittime sono civili, gli oltre 100 mila palestinesi che si sono rifugiati nelle scuole di Gaza sono oramai a corto di viveri, e l’organizzazione stessa è adesso in difficoltà per reperirli.
A Gaza “non vi è letteralmente alcun posto sicuro per i civili” ha detto il portavoce dell’Ufficio Onu per gli affari umanitari (Ocha), Jens Laerke a Ginevra (Ansa)
Il primo ministro Netanyahu sembra non volere cedere, fintanto che gli attacchi di razzi di Hamas non cesseranno. E si difende sostenendo di puntare solo a obiettivi militari: i civili vengono avvertiti degli attacchi imminenti con telefonate, sms annunci e segnali acustici non letali; Hamas usa edifici e abitazioni civili per scopi militari
La Lega Araba per conto suo definisce gli attacchi israeliani a Gaza un “crimine di guerra”
In tutto questo il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon chiede a gran voce una tregua, così come il segretario degli Stati Uniti John Kerry, e lo stesso presidente Obama, che dopo gli scontri di ieri nei quali l’esercito israeliano ha colpito l’ospedale Al-Aqsafacendo quattro morti, ha intimato un cessate il fuoco immediato.
Guarda la foto del Bambino Palestinese che sta dimostrando al mondo la crudeltà e l’ingiustizia di una guerra che “uccide” anche così:
Fonte: The Mirror