Non è detto che una giornata al mare possa sempre avere effetti positivi. Scottature a parte, a una barista di San Donà di Piave, comune della provincia di Venezia, la domenica estiva appena conclusasi poteva riservare una sorpresa niente affatto gradita.
Al rientro trova questo messaggio sull’auto, un avvertimento che mai si sarebbe aspettata.
Va al mare e al rientro trova questo messaggio sull’auto.
“E dire che sembrava tutto uno scherzo, se ci ripenso mi vengono ancora i brividi” ha dichiarato la donna vittima di questo episodio, peccato che non si trattava affatto di uno scherzo.
Susy, questo il nome della protagonista riportato sui quotidiani nazionali, si reca spesso al mare a Duna Verde, centro balneare del comune di Caorle (VE) che la donna frequenta quando non è al lavoro (fa la barista).
Quel giorno, come molti altri del resto, ha messo l’auto al parcheggio e si è diretta in spiaggia per un po’ di relax. A fine giornata però nota un biglietto sul parabrezza della propria auto in sosta con scritto:
“Buongiorno, verso le 14.15 abbiamo visto entrare nel motore della sua auto un serpente”.
In calce era riportato anche un numero di cellulare ed un nominativo a riprova che non si trattasse affatto di uno scherzo.
In effetti la donna che al rientro trova questo messaggio sull’auto ha inizialmente pensato che il biglietto fosse stato scritto da un bontempone, quindi non esita a salire sulla vettura intenzionata a tornare a casa. Ma, si sa, la curiosità è donna, e la barista ha deciso di contattare il numero scritto sul bigliettino e chiedere spiegazioni all’autore dello stesso.
L’uomo all’altro capo del telefono la mette in guardia per una seconda volta: lui stesso aveva visto un lungo serpente nerastro infilarsi sotto la Renault Clio della ragazza.
A quel punto non restava che verificare se il rettile fosse ancora nell’auto; dopo aver atteso l’arrivo dell’uomo che aveva deciso di raggiungerla, i due hanno aperto il cofano vendendo spuntare la testa del serpente.
Grazie anche all’aiuto di una terza persona, pur non mancando le difficoltà, la donna e l’uomo sono riusciti ad estrarre l’animale dal cofano, un carbonaz, ossia un serpente lungo oltre mezzo metro, ma innocuo, fino a che non viene disturbato; quando questo avviene il rettile si avventa sul nemico mordendolo, ma non essendo velenoso non procura danni letali.
Articolo aggiornato al 10 Luglio 2021