“Era un pezzo di me” dice ai quotidiani locali Stephen, papà di Anna.
Anna è la piccola di nove mesi che non ha avuto destino migliore di altri bambini, segnati dalla comune sorte di essere stati dimenticati in auto dai genitori.
Lo avevano già raccontato le cronache italiane.
Adesso la notizia viene da oltreoceano, Miami.
Lunedì scorso, quando la vita scorreva regolarmente secondo routine nella famiglia Lillie, Stephen, un autotrasportatore della Florida, era uscito regolarmente per portare la sua piccola figlioletta di nove mesi a casa della nonna.
Purtroppo però, come abbiamo già sentito dalla cronaca, una distrazione, un pensiero in un momento nel quale non dovrebbe venire, inceppa il meccanismo.
E a Stephen Lillie è successo: dimentica di lasciare la bambina e mentre lei dorme nel sedile del suo camion lui scende e va in ufficio.
Stephen lascia la bimba nel mezzo per due ore.
Quando fuori la temperatura è di 22° all’interno di un abitacolo di un mezzo essa può arrivare anche a 47° in neanche un’ora.
Anna è rimasta sotto il sole per il doppio di questo tempo.
L’uomo si è poi reso conto di questa fatale dimenticanza ed ha chiamato i soccorsi che la bambina era ancora viva.
La piccola è stata trasportata al più vicino ospedale, ma i sanitari non hanno potuto far altro che constatarne il decesso a causa di un attacco cardiaco dovuto alla disidratazione.
L’uomo è stato accusato di omicidio colposo.
Nel Regno Unito le autorità hanno dato indicazioni a tutti i cittadini di avvisare le forze dell’ordine nel caso vedessero per strada bambini lasciati in auto da soli.
Fonte: New York Daily News