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Famoso Attore Comico Italiano fa una Rivelazione e dà a Tutti una Lezione di Vita

di Federica Federico

16 Giugno 2014

famoso attore

L’immagine pubblica delle persone non sempre corrisponde pienamente a quella privata; non è raro che in pubblico ci si ritrovi costretti a sorridere mentre il cuore e l’animo sono in sofferenza e nemmeno è raro che il mondo esterno non avverta né percepisca i dolori più intimi che tante persone si portano dentro.

A volte qualcuno ha il coraggio e la forza di raccontare la propria vita mettendo fuori anche gli aspetti più delicati e dolorosi dell’esistenza.

Andrea Sasdelli, 51 anni, comico di Zelig (nel celebre programma di canale 5 è noto col nome di Giuseppe Giacobazzi) ha fatto un “atto di coraggio teatrale” e nel suo nuovo spettacolo, intitolato “Un po’ di me, genesi di un comico”, porta sul palcoscenico molta della sua vera sofferenza e della sua più viva gioia.

Andrea Sasdelli racconta il suo lungo percorso verso la paternità

Andrea riesce in un’impresa per molti genitori impossibile: racconta a tutti quanto sia stato difficile avere un bambino e rivela che per coronare il suo sogno di “divenire famiglia con prole” ha dovuto soffrire, attendere molti anni, passare per innumerevoli sconfitte, ricorrere più volte alla scienza medica e infine volare in Spagna.

Proprio in Spagna Andrea e Roberta, sua moglie, hanno concepito Arianna, venuta la mondo grazie ad un percorso di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita).

Questa coppia di genitori ha inseguito il suo sogno dal 2008 alla primavera del 2011, anni in cui Andrea e Roberta hanno ripetutamente tentato la Fivet (Fertilizzazione in vitro con trasferimento dell’embrione nell’utero materno).

Il loro cammino verso il sogno di divenire genitori è però iniziato molto prima:

13 anni fa hanno perso un figlio, dopo la natura non ha più fatto il suo corso spontaneamente e malgrado i numerosi tentativi, l’amore e l’appoggio reciproco la cicogna non arrivava mai.

Hanno vissuto momenti difficili e dolorosi ma l’amore ha trionfato.

Nel 2008, intuendo che un aiuto medico era probabilmente indispensabile per coronare il loro sogno, Andrea e Roberta si rivolgono alla sanità pubblica: in Italia fanno 5 tentativi di Fivet in strutture pubbliche, gratuitamente e 1 tentativo in una struttura privata a pagamento.

Andrea Sasdelli, intervistato dal settimanale Di Più – Cairo Editore n° 20 del 26 maggio 2014 confessa che l’esperienza nella struttura privata fu per Roberta e lui una delusione cocente, infatti la dottoressa a cui erano stati affidati sbagliò i conti e il giorno della fecondazione emerse che gli ovuli erano “scaduti”, era cioè trascorso il tempo massimo utile alla fecondazione.

Quella procedura medicamelmente assistita aveva un costo pari a 5mila euro, recuperati dalla coppia che, malgrado la restituzione del danaro investito, rimase intimamente ferita.

Dopo il sesto tentativo italiano il volo all’estero, destinazione Spagna, dietro il suggerimento attento e preciso di un medico di fiducia ma con la consapevolezza che sarebbe stata l’ultima spiaggia. In Spagna la coppia ha trovato un ambiente accogliente e assai sensibile alle esigenze di chi sta affrontando il difficile percorso della PMA.

La coppia fu subito informata del fatto che per mettere al mondo un bambino con le tecniche di procreazione assistita ci vogliono, oltre a buone condizioni di salute e referti medici favorevoli (cioè un quadro clinico normale), anche e sopratutto calma, pazienza e fortuna.

Al terzo tentativo spagnolo Andrea e Roberta sono volati in Italia con una creatura in grembo, ovviamente lo hanno scoperto solo 15 giorni dopo ma da quel momento la loro vita è cambiata ed è tornata la felicità.

L’intervista pubblicata su Di Più è una lettura consigliabile a chiunque stia vivendo nell’attesa di un figlio che stenta ad arrivare naturalmente.

Non riuscire a procreare indebolisce l’animo, fa sentire la donna e spesso anche l’uomo aridi, li mette in contrapposizione alla natura perché, nati per dare la vita, l’uomo e la donna con problemi di fertilità si sentono inappropriati e incapaci di coronare il loro amore.

L’infertilità è un problema diffuso di cui si parla poco, poco si argomenta e si affronta l’aspetto psicologico e la ricaduta sociale dell’incapacità di procreare naturalmente, incapacità di cui, a livelli diversi, soffrono molte e molte coppie.

Esperimenti come quello compiuto da Andrea Sasdelli si traducono in importanti azioni di sensibilizzazione, messe in atto attraverso il racconto personale e capaci di portare all’attenzione di tutti un problema che nel nostro paese merita maggiore cura.

La lezione di vita che viene a tutti dal racconto di Sartelli è semplicemente bellissima: non bisogna arrendersi mai, inseguire i sogni amando senza misura è sempre giusto ed è un diritto dell’uomo che ha voglia di essere felice.



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