Il settimanale “Giallo” (Cairo Editore – n°24 del 18 giugno 2014) dedica la sua copertina ancora una volta al caso di Roberta Ragusa e pubblica la “foto dell’indignazione e dello scandalo”, titola esattamente:
ecco la foto dello scandalo – Mentre lo accusano Antonio Logli va in vacanza con l’amante!
Le immagini, che già circolano in rete col logo della trasmissione televisiva “Chi l’ha Visto” (trasmissione da sempre attenta al caso Ragusa), sono quantomeno delicate: immortalano Antonio Logli in vacanza alle terme insieme alla sua “famiglia”, ovvero con i suoi due figli (che nella foto vengono giustamente oscurati perché minorenni) e la compagna, Sara.
Le cugine di Roberta rilasciano al settimanale Giallo una dichiarazione che non può non essere ribadita: “Ma come è possibile che il marito Antonio, dopo la scomparsa della moglie, si sia portato l’amante in casa, dove abita ancora con i due figli di Roberta?”, queste le parole pubblicate da Giallo e attribuite a Maria Ragusa e Marika Napolitano (appunto le cugine di Roberta Ragusa).
Effettivamente la scena (che potete osservare nella galleria fotografica) evoca un normale quadretto familiare.
Nella realtà però la donna che segue il compagno e i ragazzi non è la madre dei due giovani né la moglie del primo:
- Sara, è l’ex baby sitter e l’ex amica di una madre amorevole, Roberta Ragusa, misteriosamente scomparsa oramai da due anni;
- Roberta è la moglie dell’uomo immortalato nella foto ed è la mamma dei due ragazzi oscurati dall’immagine;
- oltretutto Antonio e Sara, l’uomo e la donna fotografati nell’apparente quadretto familiare, sono amanti e sono stati tali per molti anni all’insaputa di Roberta e dei figli.
Questa anomala foto di familia si chiude poi nel modo più drammatico:
- Antonio, il padre, è accusato di avere ucciso Roberta, sua moglie, la mamma scomparsa, e di averne distrutto ed occultato il cadavere.
La foto è stata scattata alle terme di Saturnia a ben 200 km da San Giuliani Terme, il paese in cui la famiglia vive. La popolarità del caso Ragusa – Logli ha fatto sì che la famiglia fosse “identificata” e fotografata. E non è pensabile che quest’immagine non faccia discutere.
Si tenga conto solo del fatto che Logli continua ad asserire che Roberta si sarebbe volontariamente allontanata di casa e si dice convinto che suo moglie sarebbe stata colpita da un amnesia conseguente ad una caduta in casa, caduta accidentalmente avvenuta qualche giorno prima della scomparsa. Allo stesso tempo Logli continua a dirsi convinto che Roberta potrebbe tornare in qualunque momento.
Ebbene se Roberta tornasse troverebbe il suo posto occupato da Sara?
C’è di più. Il settimanale “Giallo” conferma che è al vaglio degli inquirenti la possibilità di attribuire a Logli l’aggravante della premeditazione.
Gli inquirenti starebbero cioè considerando la possibilità che Antonio abbia architettato e pianificato l’omicidio di sua moglie Roberta.
Da un punto di vista giuridico ad un’accusa di omicidio aggravato dalla premeditazione consegue un inasprimento della pena e la condanna corrisponderebbe all’ergastolo; inoltre, in punto di legge, l’omicidio premeditato non soffre dei limiti della prescrizione: non esisterebbe quindi più alcuna scadenza per emettere una condanna definitiva.