Omicidio Sarah Scazzi – Sabrina Misseri, 26 anni, e Cosima Serrano, 56 anni, rispettivamente madre e figlia, zia e cugina di Sarah Scazzi,sono state condannate in primo grado alla pena dell’ergastolo per l’omicidio della giovane Sarah.
Questa è la conclusione a cui sono giunti i giudici di primo grado.
Di Sabrina sarebbe stata la mano assassina, la ragazza avrebbe goduto dell’appoggio e dell’aiuto della mamma, zia Cosima. Oggi, alla vigilia dell’appello, a questa conclusione i difensori delle donne oppongono una lunga serie di eccezioni motivate.
Il collegio difensivo di Sabrina Misseri ha portato all’attenzione dei giudici d’Appello 479 pagine tutte scritte per raccontare una verità diversa da quella “narrata” nelle conclusioni del primo grado.
Il movente dell’omicidio, qual è?
Lungamente si è discusso sul movente dell’omicidio. E di fatto è difficile trovare un perché capace di sostenere una morte tanto atroce ed impressionante.
Perché Sabrina avrebbe ucciso Sarah e perché Cosima avrebbe aiutato la figlia a compiere tale atto efferato?
A questi perché necessariamente si devono aggiungere altri due quesiti: perché Michele Misseri avrebbe accettato di occultare il cadavere di Sarah, perché lo avrebbe gettato in un pozzo? E perché avrebbe poi confessato di avere commesso l’omicidio mosso da un movente “intimo”?
Zio Michele è stato condannato a 8 anni per occultamento di cadavere, secondo i giudici di primo grado l’uomo si è fatto carico della responsabilità gravissima della “gestione” del povero corpo senza vita di Sarah.
In questo modo, lo stesso Zio Michele, avrebbe preso parte ad una tragedia familiare partita dalle mani di Sabrina con motivazioni ancora “non confessate” o tutte da scoprire.
Michele Misseri però continua a raccontare una verità diversa: ammette, confessa, conferma e replica sempre di avere ucciso Sarah lui stesso.
Mamma Concetta non crede al movente intimo di Zio Michele e, per parte sua, continua a chiedere che la verità venga portata alla luce.
Per quale motivo Sabrina avrebbe ucciso Sarah?
La gelosia per Ivano Russo, questo è stato uno dei cardini dell’accusa che continua a sostenere che Sabrina fosse accecata dall’invidia per Sarah, oggettivamente più bella, fiorente ed affascinante.
Concetta Serrano, mamma di Sarah Scazzi, rilasciò in ottobre un’intervista al settimanale “Giallo” (n° 26 – 9 ottobre 2013 CairoEditore), dalla lettura delle pagine del settimanale si deduceva una nuova ipotesi sul movente dell’omicidio (un’ ipotesi ulteriore rispetto alla gelosia):
si deduceva, appunto dalla lettura delle pagine, che secondo la madre di Sarah sua figlia sarebbe stata uccisa perché era venuta a conoscenza di riti satanici (o meglio riti lussuriosi giustificati da ispirazioni sataniste).
Attenzione rispetto a questo ipotetico secondo movente vanno fatte delle precisazioni molto importanti:
– vanno innanzitutto esaminati i luoghi in cui tali riti potrebbero essere stati consumati. Lo stesso settimanale “Giallo”, nel numero appena citato, facendo riferimento a delle masserie appena fuori Avetrana (indicate come possibili scenari dei presunti riti), chiarì che nei posti ispezionati e fotografati non vi è alcun indizio serio di satanismo.
Vi sono solo graffiti e disegni compiuti da giovani eventualmente sprovveduti, affascinati dall’occulto o forse banalmente caduti in “improvvisazioni goliardiche”.
Sempre il settimanale “Giallo” (Cairo Editore) nel successivo n°1 dell’8 Gennaio 2014, ritorna però sull’ipotesi dei presunti riti satanici e fornisce al lettore un chiarimento determinante.
La mamma di Sarah non ha mai dichiarato che sua figlia possa essere stata uccisa perché era al corrente di rituali satanici messi in atto da Sabrina e dai suoi amici.
Qui di seguito le testuali parole di Concetta Serrano pubblicate sul settimanale “Giallo” (Cairo Editore n°1 dell’8 Gennaio 2014):
<< Non ho mai detto, perché non ne sono a conoscenza, che Sabrina faceva riti satanici e che hanno ucciso Sarah per farla tacere.
Non ho mai detto che mia figlia Sarah aveva scoperto che ad Avetrana si compivano terribili riti satanici in cui è coinvolta anche Sabrina.
Non ho mai nemmeno detto che dobbiamo scoprire dov’è questo posto, né tantomeno sono sicura che lì avvenisse qualcosa di losco che mia figlia sapeva e non doveva raccontare.>> (Citazione testuale da “Giallo”, vedi galleria fotografica in calce all’articolo)
L’ipotesi sul movente satanico è a questo punto una mera ipotesi giornalistica. E ciò va chiarito apertamente. Allo stesso modo l’indagine sulle masserie di Avetrana non fonda su indizi comprovati o denunce compiute dalle parti interessate. L’ipotesi del movente satanico, perde quindi ogni base concreta.
<<Io ho soltanto e sempre espresso il desiderio, come madre, di una parola di verità da Sabrina e Cosima >>, queste parole di mamma Concetta, pubblicate dal settimanale “Giallo” in gennaio, esprimono un concetto valido e ribadito ancora oggi.
Tutti si aspettano che emerga la verità sull’omicidio di Sarah Scazzi.