Non è facile fare i genitori, lo è ancora meno nella fase adolescenziale dei propri figli che impone un’elasticità mentale, una pazienza e una tolleranza che non tutti possiedono fisiologicamente.
Bisogna prestare attenzione al rapporto che si va costruendo perché non dobbiamo mai dimenticare che noi siamo dei modelli per loro e anche dei punti di riferimento. Tutto ciò gioca un ruolo fondamentale nella loro crescita e anche nel rapporto che a loro volta hanno con il gruppo dei coetanei.
Se la cosa più importante rimane l’esempio di ciò che si fa più che le parole che si dicono, rimane comunque essenziale valutare bene anche l’aspetto verbale, limitando al massimo lo scontro, prediligendo l’incontro e frenando l’istinto, dando spazio invece al dialogo, in un campo più possibilmente neutro e rilassato.
In linea di massima abbiamo catalogato una serie di frasi “fatte” prese a campione che sarebbe meglio evitare in questa fase particolarmente complessa di elaborazione della personalità.
1 – Non ce la farai mai.
I ragazzi nell’adolescenza sono estremamente fragili, facilmente la loro autostima crolla e sono ancora alla ricerca dei loro limiti potenziali. Sentenziare una cosa del genere, a qualsiasi cosa si riferisca, può essere altamente lesiva per loro e farli crescere con la netta sensazione di essere dei perdenti ancora prima di cominciare.
Il nostro giudizio è molto più importante di quanto non pensiamo o di quanto loro stessi saranno mai in grado di confessarci.
2 – E’ colpa tua!
Se si è venuta a creare una situazione spiacevole, di qualsiasi tipo, è inutile affermare che la colpa sia del ragazzo. Pensiamo ad esempio ad una bocciatura o ad una marachella. Presumibilmente se ne renderà conto anche lui e sarà più utile sedersi a tavolino per pensare a come risolvere la situazione e cambiare atteggiamento in futuro che non girare il coltello nella piaga ormai aperta.
Un atteggiamento propositivo piuttosto che distruttivo sarà senz’altro apprezzato e sarà una solida base per una futura collaborazione e confidenza proficua.
3 – Non sai cosa siano i veri problemi…
Questo atteggiamento è davvero urtante e controproducente per i nostri figli in crescita adolescenziale. Ovvio che se loro manifestano un disagio o un problema non c’è che da ringraziare perché ce ne facciano parte e non certo invece dimostrare superiorità.
Non possiamo poi lamentarci perché non ci confidino nulla se tendiamo a sminuire o sdrammatizzare ogni caso. Tanto più che per loro sono problemi seri e profondi perché si trovano a fronteggiarli per la prima volta, si tratti di problemi amorosi o di essere accettati dal gruppo, piuttosto che recuperare i biglietti per il concerto del cantante del cuore.
4 – Io alla tua età….
I confronti sono sempre odiosi e spesso ingiustificati… Sappiamo benissimo che le generazioni cambiano, così come i contesti sociali ed educativi.
Fermo restando il rispetto, le buone maniere e la decenza a cui non si può soprassedere o rinunciare, è buona norma pensare che i tempi cambiano e così anche alcune dinamiche tipiche dell’età. Del resto, come si suol dire, è una ruota che gira.
5 – E’ impossibile…non fa per te…
I ragazzi hanno bisogno di credere ai sogni, hanno bisogno di esprimerli senza che gli si tarpino le ali a priori. Abbiamo tutti bisogno di una generazione che creda nei propri ideali e lotti per la realizzazione dei propri obiettivi.
Possiamo con calma aiutarli con la nostra esperienza, con una nostra valutazione più obiettiva della realtà ma non possiamo pretendere che vivano in modo totalmente disincantato, non è proprio di questa fase.
6 – Sei uguale a tuo padre/tua madre…
Soprattutto quando ci sono già conflitti di coppia tra mamma e papà, è facile ripercuoterli poi sui figli che si tende ad associare al proprio partner. Da un lato può essere un timore giustificato di rivedere quelle che si reputano mancanze, dall’altro potrebbe anche trattarsi di semplice rivendicazione indiretta: ciò che non si riesce a dire al compagno lo si dice al figlio…che è ovviamente più indifeso. Se poi il compagno è presente alla discussione diventa un’arma ancora più subdola.
Non dimentichiamo che i nostri figli hanno delle identità proprie e non possono essere le vittime inconsapevoli delle nostre incomprensioni o frustrazioni. Ciò li segnerà anche nei loro futuri rapporti di coppia.
7 – Te l’avevo detto!
Potremmo dire che questa è la frase sbagliata per ogni età, a maggior ragione lo è nella fase adolescenziale, quando rimarca una superiorità e una “vendetta psicologica” pesante che non fa altro che buttare benzina sulla facile irascibilità dei ragazzi, innesca delle sfide pericolose che possono portare ad incentivare il ragazzo a percorrere strade sbagliate per il solo gusto di disorientare il genitore e sottolineare la loro diversità di punti di vista.
I ragazzi in questa età devono essere supervisionati ma in qualche modo devono avere l’impressione di potersi mettere alla prova senza incorrere per forza nel giudizio, o meglio il marchio, del genitore.
Questi sono solo suggerimenti, non c’è purtroppo una ricetta universale e valgono soprattutto nei momenti d’impeto da cui scaturiscono queste frasi “classiche”: meglio mordersi la lingua e far finta di nulla. Guardare insieme verso l’orizzonte, anche senza parlarsi, perché a volte anche il silenzio vale molto e ci sono momenti in cui la sola presenza fisica e una pacca sulla spalla contano più di un sermone per cui ci saranno tempi e modi adeguati.
Poi una regola su tutte: più che parlare, saper ascoltare.