La scrittura è uno specchio della personalità. Il movimento della penna sul foglio, le linee delle lettere, la loro decisione, l’inclinazione e la direzione del tratto sono pacificamente considerati come buoni indicatori della personalità individuale.
Mentre comunemente si esamina la scrittura per interpretare e comprendere il carattere che il soggetto esprime attraverso la calligrafia, più raramente si tiene conto dell’atteggiamento fisico che l’individuo assume scrivendo.
Il modo di impugnare la penna (che poi condiziona anche l’atteggiamento del fisico ovvero la postura della schiena, l’inclinazione del capo e l’orientamento della vista) è invece un importante indicatore dell’emotività del soggetto che scrive. E, se vogliamo essere ancora più precisi, è un indicatore psicologico primario che cioè viene prima del risultato finale della calligrafia.
Dimmi come tieni la penna tra le mani e ti dirò chi sei?
Piuttosto che affermare rigidamente che esiste un modo corretto per impugnare la penna in senso assoluto, diciamo con più flessibilità che sicuramente esiste una tecnica di impugnatura congrua, ovvero adatta a non appesantire il lavoro del polso, della spalla e della schiena, nonché capace di lasciare allo sguardo la possibilità di vedere sempre e facilmente cosa la mano sta scrivendo.
Partiamo dall’esame di questa “tecnica congrua” (immagine 1 della galleria fotografica): la penna o la matita resta bloccata nella presa del pollice e dell’indice e scorre supportata dal medio che fa da base di appoggio della penna. E’ una tecnica standard valida a lasciare libero il campo visivo a chi scrive con la mano destra.
Questo genere di impugnatura della penna rispecchia la tecnica più diffusamente utilizzata ed essa è anche la tecnica che viene inculcata già ai bimbi in età prescolare per la prevenzione di difetti posturali o difficoltà di scrittura.
A cosa debbono prestare attenzione i genitori dei bambini che vengano corretti nella gestione della penna o della matita, come anche gli adulti che “impugnano male la penna”?
Tutti i soggetti che manifestano difetti di impugnatura della penna debbono tenere debitamente in conto il fatto che dalla cattiva gestione di penne e matite può dipendere non semplicemente una brutta grafia ma anche e sopratutto un notevole affaticamento nella scrittura determinato da atteggiamenti posturali scorretti e da una scorretta visione del foglio.
Le impugnature che vi proponiamo di esaminare nell’immagine in testa a questo scritto sono sostanzialmente 4 impugnature problematiche ovvero capaci di determinare problemi posturali e fatica nella scrittura.
Osserviamole da vicino:
Nell’immagine n°1 è fotografata un’impugnatura cosiddetta a “pollice in avanti”.
Si stima che il 60% dei ragazzi passi attraverso questa tipologia di impugnatura che letteralmente nasconde alla vista ciò che la mano sta scrivendo.
- E’ un’impugnatura che indica timidezza e chiusura, potrebbe essere transitoriamente adottata per istinto dai giovani in periodi di grande stress emotivo e in quella fase della crescita in cui il ragazzo o il bambino avverte e subisce un forte timore di manifestare se stesso agli altri. E’ l’impugnatura degli insicuri e, nei bambini e nei ragazzi, va corretta di pari passo col potenziamento dell’autostima.
Ovviamente tutte le impugnature “scorrette”, se non limate e orientate debitamente in età scolare, possono essere metallizzate e possono quindi caratterizzare “a vita” la scrittura del soggetto.
Da un punto di vista fisico (quindi posturale ) questa impugnatura della penna è scorretta perché il movimento del corpo per scrivere non proviene dai polpastrelli (dove è quasi assente) ma incide tutto sul polso e\o sulle articolazioni superiori di braccio e spalla, con conseguente affaticamento nella scrittura.
Nell’immagine n°2 è fotografata un’impugnatura cosiddetta “troppo in punta”.
- E’ l’impugnatura delle persone puntigliose, precise ed esigenti e può indicare un’eccessiva ansia di controllo e una smodata tendenza alla assoluta perfezione, che ovviamente non esiste.
Il movimento della scrittura pesa completamente su pollice ed indice e tiene in costante tensione il dorso della mano, la penna o la matita infatti non hanno incavi d’appoggio.
Tendenzialmente chi scrive così inclina capo e schiena per avvicinarsi al foglio su cui lavora e per ottenere una piena visione di ciò che sta scrivendo, ed ovviamente tale inclinazione del corpo incide negativamente sulla postura.
Nell’immagine n°3 è fotografata un’impugnatura cosiddetta a “mantide religiosa”.
Chi scrive così si aggrappa letteralmente alla penna o alla matita e cerca con essa un contatto forte e stabile.
- La scrittura crea sul foglio veri e propri solchi profondi e fortemente incisi ed è propria di chi, fondamentalmente poco sicuro di se stesso, cerca conforto negli altri, subisce il giudizio esterno e tende a rassicurare se stesso appoggiandosi a parente ed amici. E’ normalmente la scrittura dei bambini o dei ragazzi che sono alla ricerca di un’identità e che manifestano la necessità di avere figure di riferimento forti.
Da un punto di vista psicologico quest’atteggiamento nello scrivere indica l’esigenza e la ricerca di una stabilità emotiva, quindi per la sua correzione diventa necessario supportare i giovani anche da un punto di vista psicologico aiutandoli a qualificare, potenziare ed esprimere i loro talenti.
Da un punto di vista posturale, invece, tale scrittura incide negativamente sul polso che si irrigidisce con conseguente affaticamento dei muscoli del braccio.
Nell’immagine n°4 è fotografata un’impugnatura cosiddetta “del fumatore”.
- E’ l’impugnatura delle persone nervose ed agitate, indica una forte tensione emotiva e un enorme carico di stress.
La penna o la matita sono mantenute tra le mani come una sigaretta, ciò comporta una inevitabile copertura di tutto ciò che si scrive.
Attenzione però a un atteggiamento istintivo della scrittura: chi scrive tende sempre, e appunto per istinto, a indagare il risultato del tratto grafico.
Anche colui che scrive impugnando la penna come una sigaretta vorrà vedere il risultato della sua scrittura e tenderà a spostare il busto in avanti per guardare la traccia della penna sul foglio, spesso opererà scorrette rotazioni ed inclinazioni della schiena. Tutto ciò avrà effetti negativi sulla postura e altererà il campo visivo.
Una correzione dell’impugnatura del fumatore deve passare attraverso un rilassamento del soggetto che scrive, il bambino o il ragazzo debbono maturare un approccio alla vita ed alla scrittura più rilassato, devono cioè avere una maggiore calma interiore.
La correzione di questa postura scorretta renderà la scrittura meno faticosa e eviterà danni posturali notevoli prevenendo anche le negative conseguenze di un prolungato affaticamento degli occhi.