Il neonato che viene alla luce dopo nove mesi nella pancia della mamma sperimenta per la prima volta una vita “a secco”. Durante tutto il periodo di esistenza intrauterina infatti il piccolo è abituato a nuotare nel liquido amniotico e ha sviluppato i suoi sensi in una condizione per così dire “sottomarina”.
Sia i suoi sensi che i suoi movimenti sono dunque ben abituati all’acqua, e i genitori, durante i primi mesi di vita del bambino dovrebbero far sì che questa sua acquaticità non venga perduta.
I bambini molto piccoli, fino ai sei mesi circa, vanno in apnea automaticamente, proprio perché i loro polmoni hanno reagito allo stesso modo in utero.
Ragionando in questi termini, viene quindi facile chiedersi “A quanti mesi si può fare il bagno in mare?” e se esistono delle precauzioni da adottare per il primo bagnetto estivo.
A quanti mesi si può fare il bagno in mare.
Il mare non ha mai nuociuto a nessuno, ma in caso di neonati, la temperatura dell’acqua marina potrebbe essere alquanto fastidiosa perché troppo fredda.
L’ideale sarebbe far fare le primissime esperienze in piscina, possibilmente con un istruttore esperto, oppure effettuare un vero e proprio inserimento all’ambiente marino, anche in maniera autonoma, procedendo per gradi in base all’età del neonato rispettando sempre la regola base:
il bambino dovrà sempre avere il volto girato verso quello della madre o del padre, per essere rassicurato durante la sua esperienza natatoria.
Per rendere possibile tutto ciò, il genitore deve tenere il bambino in braccio o posizionare le sue mani sotto le ascelle del piccolo e tenergli il volto alzato con i pollici, così facendo si favorisce un contatto visivo con il bebè e ci assicura che quest’ultimo non beva l’acqua e non faccia mosse improvvise con il capo.
Ma vediamo nello specifico come rispondere alla domanda “A quanti mesi si può fare il bagno in mare?” procedendo per fasce d’età.
A quanti mesi si può fare il bagno in mare: da 0 a 3 mesi.
Il bagno in mare è sconsigliato per i bebè che non hanno ancora superato la soglia dei 3 mesi, tuttavia il piccolo può essere portato ugualmente in spiaggia, evitando ovviamente le ore più calde della giornata, prevenendo l’insorgere di un colpo di calore.
A questa età il neonato non deve essere completamente immerso in mare, come detto in precedenza la temperatura dell’acqua potrebbe risultare troppo fredda per lui, sarebbe quindi preferibile restare a riva e bagnargli solo i piedini o le gambette.
L’ideale sarebbe acquistare una piscina gonfiabile da posizionare sotto l’ombrellone e, una volta riempita con qualche centimetro di acqua e controllato che non sia eccessivamente fredda, bagnarlo di tanto in tanto e farlo giocare con l’acqua.
A quanti mesi si può fare il bagno in mare: da 3 a 6 mesi.
A questa età il bambino avrà una maggiore percezione di ciò che gli sta intorno, sarà quindi in grado di giocare con l’acqua utilizzando al meglio la piscinetta gonfiabile sempre ed esclusivamente sotto la supervisione di un adulto.
Come specificato in precedenza, anche in questo caso è necessario evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde della giornata, sarebbe quindi preferibile andare in spiaggia la mattina presto o nel tardo pomeriggio ed utilizzare una protezione solare alta (50+), adatta alla delicata pelle del bambino.
A quanti mesi si può fare il bagno in mare: dai 6 ai 18 mesi.
Da questo momento in poi il bambino può iniziare a fare il bagno in mare, sempre rispettando le dovute accortezze e prendendo le giuste precauzioni.
L’incontro con l’acqua marina deve essere graduale, si porta il piccolo sul bagnasciuga e, tenendolo sempre in braccio così da dargli una maggiore sicurezza, si inizia a giocare con le onde bagnandogli pian piano gli arti inferiori. Se il bambino si mostra a proprio agio con l’acqua, si procede con il bagnare le mani, le braccia, il pancino, la testa e via discorrendo, lasciando in ultimo la schiena.
Quando il bambino avrà preso confidenza con l’acqua, nelle settimane successive si potrà iniziare a pensare all’utilizzo di un salvagente, di quelli con la mutandina, posticipando l’uso dei braccioli al compimento dei 18 mesi o quando avrà acquistato una maggiore sicurezza ed autonomia.
Attenzione! Mai prolungare eccessivamente i primi bagnetti in mare, 10/15 minuti sono più che sufficienti per i suoi primi incontri con l’acqua.
A quanti mesi si può fare il bagno in mare: dai 18 mesi in poi.
A partire dall’anno e mezzo in poi i bambini saranno in grado di godersi appieno il mare, anche se non mancano le eccezioni fatte da coloro che mostreranno un astio ed una repulsione nei confronti dell’acqua.
L’acqua per qualche bimbo diventa l’elemento naturale, la cosa dalla quale non si è mai distaccato, per altri invece il mare è un nemico da cui è preferibile fuggire piuttosto che combatterlo. Questa fobia, a meno che non sia supportata da qualche particolare trauma, potrebbe rivelarsi momentanea e passare verso i 5 anni d’età quando il voler seguire i coetanei li porterà a confrontarsi e vincere i loro timori.
L’importante in questi contesti è non forzare mai il bambino!
Mostrando comprensione si avranno sicuramente risultati migliori che non con i rimproveri o con i paragoni con altri bambini. La cosa da fare è dimostrare con pazienza e dolcezza che l’acqua non nasconde insidie e pericoli, soprattutto accanto a mamma e a papà.
Per invogliare i bimbi a prendere confidenza con l’acqua è necessario, come già detto, agire con calma, scegliendo una giornata in cui il mare è tranquillo, e seguire tutti gli accorgimenti sopra elencati.
Genitori ricordate: le fasi che spiegano a quanti mesi si può fare il bagno in mare sono indicative, bisogna sempre tener conto della singolarità di ogni bambino. L’importante è non fargli vivere quel momento con ansia ed evitare ogni possibile forzatura.
A quanti mesi si può fare il bagno in mare: consigli pratici.
Al fine di rendere l’esperienza del primo bagnetto meno traumatica e più serena possibile, evitando spiacevoli sorprese, i genitori devono:
- Controllare che l’acqua salata non provochi al bambino fastidi come arrossamenti o piccoli conati di vomito in caso di ingestione;
- Proteggere la pelle delicata del bambino dai raggi solari e dalle basse temperature dell’acqua di mare utilizzando mute o magliette in lycra reperibili nei negozi specializzati in articoli da spiaggia;
- Lavare il bambino con acqua dolce (quella delle docce andrà più che bene) dopo aver fatto il bagno in mare;
- Asciugare bene il bambino e cambiargli il costumino;
- Far bere il bambino, l’acqua di mare tende a disidratare la pelle, è bene quindi reidratarla;
- Applicare sempre la protezione solare, sia prima che dopo il bagno in mare;
- Stare sempre accanto al bambino, soprattutto in acqua, per garantirgli una maggiore sicurezza ma anche per rassicurarlo e infondergli fiducia.
Articolo aggiornato al 22 Luglio 2021.