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Biancaneve e i 7 Nani: Rivelazioni Shock sul Film d’Animazione Disney

di Maria Corbisiero

13 Maggio 2014

biancaneve choc

“C’era una volta… Once upon a time”…

La maggior parte delle fiabe inizia così, poche e semplici parole che magicamente ci trasportano in luoghi incantati abitati da creature mitiche che spesso popolano i nostri sogni.

Ma le favole sono “cose da bambini”…

Sono in molti a pensarlo, soprattutto coloro che hanno perso, o forse dimenticato, la propria innocenza, coloro che hanno relegato in un angolo del loro cuore la voglia di credere, di sperare, di sognare.

Ed è forse per questo che la disillusa società moderna si mostra sempre più propensa a credere che questi magici racconti racchiudano in verità un più infido significato.

Esempio di quanto appena asserito è la “sconvolgente” notizia che da alcuni giorni circola sui social, blog e siti italiani.

Trattasi di uno studio, attribuito al professor Mitchell Stephens, docente di storia della televisione all’Università di New York, che rivelerebbe una stretta correlazione tra la favola di “Biancaneve e i 7 nani” raccontata nel film d’animazione Disney (Snow White and the Seven Dwarfs in lingua originale) e l’uso della cocaina.

Nello specifico, l’analisi è focalizzata sui nomi dei protagonisti (parliamo di quelli in lingua originale – ndr) che rappresenterebbero ognuno una fondamentale fase, o effetto collaterale, derivante dall’uso della sopra citata droga.

Tale associazione prende il via proprio dalla protagonista della fiaba, Biancaneve – Snow White.

In gergo infatti la cocaina, che si presenta sotto forma di polvere, è denominata “neve” ed è di colore bianco.

A dare man forte a questa teoria, l’associazione data dal numero degli effetti collaterali derivati dall’uso di questa droga, sette secondo Wikipedia, tanti quanti i nani che proteggono la bella Biancaneve, nonché dai nomi degli stessi nani.

Ecco le correlazioni rilevate:

  1. Il povero Cucciolo, in lingua originale Dopey (tradotto letteralmente significa inebetito), rappresenta il “drogato” o, per usare un gergo appropriato all’argomento, “sfatto”.
  2. L’irascibile Brontolone, in originale Grumpy (letteralmente scontroso), rappresenta uno dei sintomi più frequenti dovuti all’astinenza da droghe: l’irritabilità.
  3. Eolo, in originale Sneezy (da sneeze, letteralmente tradotto in starnuto), rappresenta l’abitudine di “sniffare”. Nel tentativo di fermare i suoi continui starnuti infatti, Eolo porta costantemente il dito sotto il nano, mimando l’azione di sniffare della cocaina posta sul suo stesso dito.
  4. L’ilare Gongolo, in lingua originale Happy (tradotto in felice, contento, beato), rappresenta lo stato di estasi e beatitudine provocato dall’assunzione di droga.
  5. Il tenero Mammolo, in originale Bashful (tradotto in timido, introverso), rappresenta il disagio sociale vissuto da chi fa uso di droghe.
  6. Il meno vigile Pisolo, in lingua originale Sleepy (letteralmente tradotto assonnato), rappresenta la stanchezza e l’intorpidimento dovuti all’eccessivo consumo di droga.
  7. Il saggio Dotto, in americano Doc (tradotto è l’equivalente dell’abbreviazione di dottore), rappresenta la saccenteria scaturita dall’euforia di chi fa uso di cocaina.

 

Ma quanto c’è di vero, e soprattutto sensato, in tutto questo?

Per prima cosa è opportuno far notare che non vi è traccia alcuna sul web di studi effettuati dal professor Mitchell Stephens, docente di giornalismo e comunicazioni di massa presso la New York University.

In secondo luogo, la notizia, spacciata come recente in quanto assolutamente priva di riferimenti storici, è stata già etichettata come “FAKE – falso” dal sito Snopes.com l’11 ottobre del 2009.

Se tutto ciò non fosse sufficiente, allora vi rimandiamo alla lettura di un articolo di un certo Hank Peterson che il 5 luglio del 2002 scriveva alcune sue personali considerazioni sul film d’animazione Disney titolando “Snow White and the 6 symptoms of cocaine usage – Biancaneve e i 6 effetti della cocaina”.

Nell’articolo, che ricordo è stato scritto e pubblicato ben 12 anni fa, gli effetti collaterali elencati sono 6, Dotto è stato probabilmente inserito in seguito durante le diverse rivisitazioni di quelle che, alla fine, si rivela essere l’ennesima “leggenda metropolitana”.

In ultimo permettetemi di aggiungere un mio personalissimo pensiero:

le favole lasciamole ai bambini e a tutti coloro che hanno ancora voglia di sognare!



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