L’estate è vicina e soprattutto i bambini e i ragazzi, quelli cioè che riposeranno per ben tre lunghi mesi, fanno oramai il conto alla rovescia per la fine della scuola.
Per le mamme lavoratrici invece il conto alla rovescia ha un impatto opposto rispetto a quello dei figli:
Iniziano le vacanze, e ora?
Perché con le famiglie sempre più difficilmente monoreddito l’arrivo dell’estate, e delle vacanze scolastice, diventa un problema: dove lasciare i bambini fino alle ferie d’agosto?
In passato, fino a due generazioni fa (ne conto due, la mia e dei coetanei quarantenni, e quella dei figli, potenziali genitori 25enni) molte erano le mamme che stavano a casa, e alla fine della scuola tutta la famiglia traslocava al mare, chi in campeggio, chi in residenze estive.
Poi i papà facevano la spola tra il lavoro e la location balneare (poveri, a volte erano proprio dei viaggi) e i figli si godevano tre mesi di totale relax, e un po’ anche le mamme.
Oggi invece queste situazioni sono sempre più rare: si resta in città fino ad agosto, le vacanze si sono ridotte a meno di un mese, e questi figli sollevati dagli obblighi scolastici per circa 90 giorni devono essere “collocati” diversamente.
Ed ecco che da anni ormai sono diventati numerosi, quasi indispensabili e variegati i GREST.
I Grest, ovvero GRuppi Estivi, erano in origine appannaggio dell’Oratorio del paese.
Nel 1550 San Filippo Neri creò il primo circolo religioso dove la comunità si riuniva sull’impronta apostolica della mutua assistenza.
Col tempo gli oratori fondarono circoli per l’estate, le colonie.
Oggi ormai i Grest sono fondati non solo da organizzazioni religiose: ovunque nascono come funghi organizzazioni che si occupano di tenere bambini e ragazzini dopo la fine delle lezioni scolastiche, per venire incontro alle esigenze lavorative delle mamme.
Dall’inizio del mese di giugno, e anche prima la macchina organizzativa di parrocchie, associazioni sportive e scolastiche private, ludoteche e baby parking comincia a muoversi per dare ai bambini la possibilità di frequentare corsi di ogni tipo.
Come scegliere il Grest più adatto al proprio figlio, o alle proprie esigenze?
Alcune cose dovrebbero essere prese in considerazione.
– L’attitudine del bambino. L’estate è un momento in cui i ragazzi sono finalmente affrancati dall’impegno scolastico e pomeridiano come corsi di musica, discipline sportive e altro. Cerchiamo dunque, noi mamme, di scegliere una soluzione che più si confaccia a nostro figlio, senza che anche il Grest diventi una continuazione della scuola, o peggio un corso militare. Se il bambino ha un’indole sportiva si possono scegliere campi estivi organizzati da società amatoriali di calcio, o anche dai Centri Universitari Sportivi (C.U.S.).
– Se invece i bambini preferiscono attività a contatto con la natura molte associazioni organizzano corsi di botanica, o provate a vedere se nella vostra zona ci sono fattorie o agriturismi che accolgono gruppi di bambini o scolaresche per questi fini.
– Molti campi estivi organizzano anche gite o visite: anche qui è utile verificare che ci sia personale sufficiente e adeguato per eventuali uscite, o che abbiano la possibilità di spazi all’aperto, o di piscine per far gustare ai bambini un anticipo d’estate anche in pieno centro città.
– Distanza. Anche la distanza da casa non è da sottovalutare. Pensate che, come per la scuola, le mamme che lavorano dovranno accompagnare e prendere i bambini la mattina e il pomeriggio: inutile iscrivere il proprio figlio a un corso dall’altro lato della città, o comunque difficile da raggiungere.
– Costi. Anche questo aspetto non è da sottovalutare.
I Grest hanno costi e durata vari: vanno dall’ingresso singolo all’iscrizione mensile, o settimanale, e controllate anche se oltre alla retta ci siano eventuali altri costi da sostenere (iscrizione, materiale didattico, abbigliamento e così via).
– Quando avrete scelto il Grest, accertatevi che siate in tempo per l’adesione: spesso infatti, proprio per le esigenze di molte donne, i campi estivi presuppongono un’iscrizione anticipata, o un numero chiuso. Prima di coinvolgere il bambino in questa scelta siate sicure che egli potrà perteciparvi, o potrebbe essere sarebbe poi deludente per il piccolo una eventuale esclusione.
Infine, fate in modo che per i bambini il campo estivo, o la colonia, o grest che dir si voglia sia un momento di aggregazione e di relax, così che essi stessi si sentano invogliati ad alzarsi anche le mattine d’estate, e che non vivano questo periodo come un ulteriore impegno da sopportare.