Il Carnevale è alle porte, i vestiti e i coriandoli sono già comprati, e i bambini sono tutti in attesa della festa più colorata dell’anno.
La storia del Carnevale ha origini lunghissime nel tempo, così come l’etimologia della parola…..
Scusate, vorrei fare una digressione personale, che non riesco a non confessare.
Qualche tempo fa mi venne chiesto di scrivere un pezzo sul Carnevale, e io mi misi all’opera, cercando di non essere scontata e andando a cercare le origini storiche della festa, le tradizioni, quello che si è tramandato nel tempo. Riuscii a mettere insieme alcune informazioni interessanti, ne uscì un articolo curioso.
La dea bendata, forse mascherata per restare in tema, però mi abbandonò e il mio computer scoppiò un bel giorno, portando con sé in questo “scoppio virtuale” anche l’ultima foto del mio bell’articolo del Carnevale.
Che scherzo direte voi…. proprio così!
E adesso che sono qui davanti a questo monitor a riscriverlo, proprio non ho voglia di ricordare, e di ristudiare….
E allora, vi racconto qualcosa del Carnevale che non è proprio comune: qualche curiosità scovata qua e là, e magari l’etimologia la scrivo ancora una volta, ma leggete, troverete anche altro!
La parola Carnevale è tuttora oggetto di discussione, in quanto di origine incerta. L’ipotesi più probabile è che derivi da Carnem-levare ovvero un momento di digiuno, di astinenza.
Nel calendario liturgico è il periodo che va dall’Epifania alla Quaresima.
La settimana di Carnevale si apre con il giovedì grasso e si conclude con il mercoledì delle ceneri.
L’origine del Carnevale però come si diceva è ancor precedente della solennità religiosa cristiana.
Sembra infatti che già gli antichi romani organizzassero feste in onore di bacco (i Baccanali) e Saturno (i Saturnali), nelle quali vestivano maschere, in modo che l’ordine gerarchico venisse azzerato dall’anonimato delle persone che scendevano in piazza a festeggiare, senza distinzione tra plebei e nobili.
Nel tempo poi la festa si è evoluta, ma il rito di festeggiare con bagordi e maschere è rimasta fino ai giorni nostri.
Molte però sono le curiosità meno note di questa festa antichissima, eccone qualcuna.
Una curiosità sul Carnevale ce la fornisce la letteratura: nel Medioevo Lorenzo il Magnifico scrisse in occasione della festa i “CANTI CARNASCIALESCHI” dai quali è tratto il famoso verso “Chi vuol esser lieto sia del doman non v’è certezza”.
- Qual è il Carnevale più antico del mondo? E quello più famoso?
Il più famoso Carnevale del mondo, quello di Rio, è relativamente giovane: è una eredità che importarono i portoghesi, ed è dunque successivo alla scoperta dell’America e anche all’usanza di quello più antico, precedente di qualche secolo
Il primato di Carnevale più antico del mondo viene conteso da molti luoghi. Sembra però che il più antico di tutti sia il famosissimo Carnevale di Venezia. Uno dei documenti più vecchi nel quale si parla di questa festività risale infatti al 2 maggio 1268.
Nell’antichità a Venezia il Carnevale durava 3 mesi, oltre ad essere il primo era dunque il più lungo.
- Qual è il Carnevale più lungo?
Tra i Carnevali più lunghi oggi si ha quello Ambrosiano (di Milano), chiamato “Carnevalone”. Si conclude il primo sabato di Quaresima.
Altro primato per lunghezza il Carnevale di Putignano (Puglia), che dura da Santo Stefano fino al mercoledì delle ceneri
- Chi è la maschera simbolo del Carnevale di Viareggio?
La maschera che rappresenta il Carnevale di Viareggio è Burlamacco, che sembra essere stato inventato dal pittore Uberto Bonetti. Esso è un pagliaccio con cappello di Rugantino, il costume colorato di Arlecchino, il mantello di balanzone, il pon pon di Pierrot e la gorgiera di capitan Spaventa.
L’origine del carro di Carnevale sembra essere rintracciabile nell’antica Babilonia. Dopo l’equinozio di primavera infatti, nell’antico regno dell’attuale Iraq veniva rappresentata la fondazione del cosmo con una lotta tra il dio salvatore Marduk e il drago Tiamat e le forze del caos con dei cortei lungo la città, tradizione che si è poi tramandata e estesa a molte altre civiltà.
In Italia Papa Alessandro VI (1492-1503) volle istituire questa tradizione,e sembra che tra i primi a realizzare un carro simile ai nostri moderni siano stati i palermitani nel 1601: un Dio Nettuno intorno al quale danzavano figure che impersonavano le sirene.
Perchè “Ti conosco mascherina”?
L’espressione “Ti conosco mascherina” significa che nonostante le apparenze non ci si lascia ingannare da qualcuno. Anche questa frase è ripresa da questa festa, durante la quale ci si maschera in modo da non potere essere riconosciuti.
- Perché si chiama Martedì grasso?
Perché quello è l’ultimo giorno prima del digiuno quaresimale. Nell’antichità infatti nel martedì antecedente il periodo di Quaresima si usava mangiare tutto quello che era rimasto in casa prima dell’astinenza.
L’uso di mangiare chiacchiere a Carnevale, o frappe, o bugie eccetera, è probabilmente un richiamo alla facilità di preparazione del dolce, e risale all’era dei romani. La ricetta di questi dolci era già nota infatti nell’antichità, e data la sua facilità si facevano moltissime chiacchiere, proprio come avviene tra comari!