La scuola è oramai iniziata da oltre un mese, e per le strade di tutte le città e di tutti i paesi la mattina si vedono bambini e ragazzini attraversare strade e passeggiare sui marciapiedi, con sulle spalle zaini e cartelle di tutte le fogge e fantasie.
E anche quest’anno si rinnova la lamentela di tutte le mamme sul peso di questi corredi scolastici, sempre più ingombranti e sempre più voluminosi.
Zaini che arrivano a pesare oltre dieci chili, su schiene di bambini che magari ne pesano solo trenta, un po’ come se un impiegato di banca di 70 chili dovesse portare la sua 24 ore di un peso di 20.
In questo si è espresso anche il Consiglio superiore di Sanità, già nel 1999, indicando che il peso dello zaino non debba superare il range tra il 10% e il 15% del peso corporeo del proprietario (in altre nazioni il range arriva al 20%).
E suona soprattutto strano questo “ingombro” nell’era della scuola digitale, dove gli istituti dovrebbero dotarsi di lavagna interattiva digitale, di registri elettronici, e dove (succede ma purtroppo ancora in troppe poche scuole), l’utilizzo dei tablet invece che dei libri doveva essere una realtà.
Qualche mamma addita gli insegnanti, che troppo spesso invece di far lasciare in classe libri e quaderni inutili a casa per i compiti, costringono gli alunni a questi vai e vieni di zaini e corredi ingombranti e superflui.
E molte di loro, piuttosto che lasciare che gli scuolabus facciano le loro corse per accompagnare e prendere i ragazzi a scuola, intenerite dal peso che portano i figli, si improvvisano autiste, e su di loro grava il compito del passaggio a scuola, la mattina e all’uscita.
Gli zaini da “facchino” preoccupano anche i pediatri. Hussein Tafla, medico pediatra afferma: «La struttura ossea è molto sensibile alle sollecitazioni fino a 14-15 anni perché siamo in fase di accrescimento. Senza ombra di dubbio lo zaino pesante è un problema perché porta ad assumere una postura di adeguamento che è nociva soprattutto se si è predisposti a dismorfismi ossei, che colpiscono più le femmine. E purtroppo ancora molte famiglie non portano i figli al controllo filtro del nono anno che è quello che permette di intercettare questi problemi in tempo utile per intervenire».
Vero è anche che problemi di dismorfismi, come anche raccomanda il Ministero in una nota divulgata attraverso il sito del Miur, potrebbero essere risolti semplicemente raccomandando ai ragazzi di portare lo zaino in modo che il carico del peso avvenga in modo simmetrico, ovvero indossando ambedue le bretelle ed evitando di caricare una sola spalla.
Dai tempi della mia prima media sono oramai passati trent’anni, e forse la memoria si è leggermente offuscata. Ma io non ricordo di essermi mai lamentata del peso del mio zaino, tantomeno mia madre me lo ha mai ricordato. E non credo ci fosse stato neanche alcun interpello parlamentare per stabilire quanto dovesse pesare la cartella.
I libri erano meno? O forse era la cultura a pesare poco? O i bambini di oggi sono più esili (pigri) e le mamme più apprensive? E dire che trent’anni fa io andavo a scuola a piedi.
Forse tutte queste cose insieme.
O forse anche una minore attenzione allo stato di salute in generale, ma non credo che una intera generazione oggi soffra di deformazioni o di ernie a causa dello zaino delle medie (magari qualcuno si, ma non tutti).
Allora mi viene da suggerire che, sì, non è giusto sovraccaricare, sia fisicamente che mentalmente questi giovani che si affacciano allo studio, ma anche che è bene che i bambini diventino meno pigri, e noi mamme meno apprensive.