Natalina è un cane abbandonato! Come molti altri cani vittime dell’abbandono anche questo cucciolo è stato lasciato da solo in strada. Si potrebbe dire che sia stato “affrancato” dal peso di un padrone stanco di un possesso carico di fardelli e responsabilità ma l’abbandono non è una liberazione!
L’abbandono non è una “ messa in libertà” priva di rischi perché un cane abbandonato è spaesato, solo, incapace di badare a se stesso, è esposto ai pericoli della vita raminga ed alle malattie, sovente è vittima dell’aggressione di altri cani e nella migliore delle ipotesi è vittima pure dell’indifferenza umana. Un cane abbandonato diviene una creatura diffidente, smarrita e impaurita.
Ecco perché abbandono e libertà non sono due termini coniugabili, il padrone che intenda liberare il cane da sé abbandonandolo o liberare se stesso dal cane lasciando l’animale in qualche luogo lontano dalla propria dimora, altri non è che un irresponsabile oltre che un vigliacco.
Natalina è un cane abbandonato da un padrone irresponsabile e vigliacco.
Ma la storia di questo cucciolo di segugio è meno banale delle comuni vicende di abbandono e il suo padrone è senza dubbio più vile di altri.
- Natalina è stata abbandonato ad Acquaviva delle Fonti (BA) durante le festività natalizie, è stata raccolta dalla strada dai volontari dell’associazione Legalo al Cuore Onlus, allertati da una telefonata.
L’incontro con Natalina è “fuori dal comune”, probabilmente la sua immagine incarna la mostruosità dell’uomo quando usa l’animale come vittima della propria aberrazione, idiozia e rabbia.
Natalina al momento del ritrovamento si è presentata “accartocciata” su se stessa, denutrita e spaventata. La postura anomala si è presto rivelata come il risultato di una costrizione fisica atroce ed invalidante: il cucciolo di segugio, la cui età è stimata intorno ai 5 mesi, è certamente cresciuto in un ambiente angusto che ne ha limitato i movimenti al punto da costringere il cane a mantenere una postura sempre “chiusa”.
Da visite specialistiche effettuate sull’animale pare che sia stata rilevata una compressione delle vertebre, perciò Natalina dovrà pian piano “abituarsi alla normalità”, dovrà cioè riportare il suo corpo ad una postura corretta.
Le condizioni estreme di malnutrizione rivelano pure che il cane veniva lungamente lasciato senza cibo. Natalina non è solo un cane abbandonato, è un cane maltrattato, denutrito, privato del sostentamento emotivo dell’affetto, della libertà di movimento e della dignità.
Natalina rappresenta il risultato della cattiveria umana.
Il rispetto per gli uomini passa attraverso il rispetto per la vita: all’esistenza si deve devozione in ossequio alla natura ed ai suoi equilibri, solo amando la vita come espressione della complessità del mondo si raggiunge la consapevolezza dell’importanza della coesistenza umana e dell’armonia tra pari.
Il rapporto tra uomo e natura è stato un legame tessuto con i fili della complicità e della reciprocità, è stato un rapporto di equilibri rispettosi e “devoti”. La modernità e l’egocentrismo dell’uomo hanno però cambiato molte cose è gli abitanti del mondo sovente hanno perso di vista la centralità della natura e l’importanza del rispetto ad essa dovuto.
L’individuo non di rado ha usato la natura e ne ha abusato. Il processo di affermazione dell’uomo come “padrone” di elementi naturali non soggiogabili ha imbruttito l’animo umano.
La terra, gli animali, l’aria e l’acqua sono elementi del mondo naturale che non dovrebbero essere sfruttati dalla mano umana ma “curati”.
Il termine padrone comunemente riferito agli animali dovrebbe essere sostituito con la parola “responsabile” perché un cane o un gatto non sono un possesso dell’uomo e la persona umana non ne è, né può esserne, il padrone, piuttosto deve esserne il responsabile. La responsabilità non dovrebbe lasciare spazio agli abusi a cui, tristemente, spesso assistiamo.
Non sono infrequenti i maltrattamenti sugli animali: spesso l’animale diviene il catalizzatore dell’ira umana e la subisce …
… la subisce rimanendo in quell’assordante silenzio che nella “lingua canina” rappresenta l’affidamento all’uomo.
Natalina cerca l’amore di una famiglia, il calore di una casa, l’onestà di un “padrone” che possa restituirle la fiducia nella vita e la libertà di “vivere da cane”. Potete seguire Natalina ed aiutarla attraverso facebook: facebook.com legaloalcuore.acquaviva